NOTIZIARIO del 22 settembre 2004

 
     

Kofi Annan e la legalità all' assemblea generale ONU
di Mauro Giannini

"Oggi la legalita' e' a rischio in tutto il mondo" ha detto ieri Kofi Annan ai leader mondiali raccolti alla 59° 'assemblea generale dell'ONU ricordando il principio per cui nessuno e' al di sopra della legge ed a nessuno dovrebbe essere negata la sua protezione.

Deplorando il mancato rispetto delle leggi nel mondo, il segretario generale delle Nazioni Unite ha ricordato alla Comunita' internazionale come cio' danneggi i civili mietendo vittime innocenti in primo luogo fra i bambini, ed ha sollecitato i capi di Stato e di governo a fare tutto quanto in loro potere per ristabilire il rispetto per i principi di legge fondamentali sia nei loro Paesi, sia sulla scena internazionale.

"Ogni Nazione che proclama la legalita' nel suo Paese deve rispettarla all'estero; ed ogni nazione che insiste su di essa all'estero deve farla rispettare nel suo Paese" ha detto Annan, che ha detto che invece le leggi sono applicate spesso selettivamente e fatte rispettare arbitrariamente.

A livello internazionale, a giudizio del segretario generale, tutti i Paesi hanno bisogno di una struttura di regole giuste e della garanzia che altri vi obbediranno. Ha sottolineneato che uno dei maggiori successi dell'ONU e' stata la creazione di un corpo di norme e leggi che riguardano il terrorismo internazionale e le armi di distruzione di massa.

Annan ha suggerito la mancanza di un sistema legislativo efficace. La norma di legge non e' abbastanza, ha detto il segretario dell'ONU, poiche' le leggi devono essere messe in pratica e pervadere il tessuto delle nostre vite.

Citando esempi recenti di negligenze legali, Annan ha indicato la situazione in Darfur, dicendo che gli Africani non possono essere lasciati soli in questo frangente.

Dopo aver notato che l'ONU e' stata fondamentale fattore di rinascita dalle ceneri di una guerra che ha portato dolore a tutta l'umanita', Annan ha chiesto a tutti un esame dia coscienza per chiederci oggi "se stiamo facendo abbastanza".

Speciale pace e diritti umani


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