NOTIZIARIO del 04 settembre 2004

 
     

Francia e Russia : il terrorismo arriva quando e dove serve
di Rico Guillermo

Ci sono due aspetti che colpiscono di questa recrudescenza di atti terroristici. Il primo e' che si stanno presentando tutti in fila all'improvviso, sono odiosi, insensati e risonanti. Il secondo e' che stanno colpendo nazioni occidentali non intervenute nella guerra in Iraq o addirittura contraria ad esse, e non Americani.

Analizzandoli piu' approfonditamente, tali aspetti divengono inquietanti.

Cominciamo col considerare che Al Qaeda ha dormito dall'11 settembre 2001 ad oggi, colpendo due anni dopo solo la Spagna che era andata in Iraq e poi si sveglia a ridosso delle elezioni presidenziali USA, facendo uno straordinario regalo a George W. Bush: una serie di atti di terrorismo che fanno male solo a chi non ha condiviso la guerra di Bush, Francia e Russia, ad esempio.

Certo ci sono stati un po' di attentati locali (Arabia Saudita e Turchia, soprattutto di recente) e una serie di minacce su dei siti internet che vi sfido a ricollegare ai proprietari. Potrebbe averli messi in piedi chiunque, Saddam, la mafia, la CIA e persino la stampa, per avere ogni tanto una notizia di richiamo da pubblicare... E pure le rivendicazioni di tanti recenti attentati sono curiose: o li rivendicano due gruppi contemporaneamente o i principali sospettati locali e tradizionali ne rifiutano la paternita' (vanificando stupidamente l'effetto-ricatto).

Anche le minacce reiterate all'Italia, con tanto di date, si rivelano infondate (fortunatamente) ma seminano un po' di panico ed anche un po' di dubbi.

Ma andiamo avanti a raccogliere i dati "strani".

L'esercito islamico che ha rapito Baldoni e i Francesi e' nato subito dopo la nascita del governo Allawi e l'inizio della ribellione sciita. Ha poi sequestrato due cittadini delle Filippine, che avevano in Iraq poco piu' di 50 soldati, mettendo a rischio il ritiro solo di un piccolo contingente se Manila avesse ceduto, come e' successo. Il gesto del governo Filippino viene subito condannato dall'Australia, che attacca in modo diretto, e da Colin Powell, che invece non fa nomi, ma chiede ai 32 Paesi della coalizione di non cedere ai prossimi ricatti di eventuali sequestratori di propri connazionali come invece hanno fatto altri Paesi. Tutti sottoscrivono l'impegno (ed e' uno dei motivi per cui non si poteva ritirare il nostro contingente nel caso Baldoni).

Poi l'Esercito islamico rapisce il console iraniano, accusandolo di "ingerenza in fatti interni iracheni" il giorno dopo che Allawi e gli USA avevano accusato l'Iran di "ingerenza in fatti interni iracheni".

La successiva mossa e' rapire ed uccidere quasi subito un giornalista italiano pacifista e simpatizzante dei resistenti, favore a Berlusconi che si ritrova all'improvviso l'elettorato di sinistra a chiedersi se non si era sbagliato a sottovalutare il terrorismo e condannare la guerra (che era a Saddam, i cui legami con Al Qaeda non sono mai stati provati, ma oramai chi se lo ricorda piu'?), e che non si trova pero' nell'imbarazzo di scegliere se ritirare le truppe, dato che l'ostaggio viene ucciso subito (prima della scadenza dell'ultimatum, dimostrando anche la pretestuosita' dei terroristi che giustifica la posizione ferma del governo).

E' poi la volta dei due giornalisti francesi. Questi ultimi non hanno idee favorevoli all'occupazione, e per di piu' provengono dalla Francia, che non ha fatto la guerra a fianco degli USA. Il pretesto usato, quello dellla legge sul velo islamico, e' certamente incongruo: un terrorista in Iraq che invece di rapire un gruppo di Americani o Britannici e chiedere il ritiro delle loro truppe che stanno uccidendo fratelli iracheni, rapisce due Francesi e chiede il ritiro della legge sul velo appare quantomeno drogato.

Anche Abdessatar Abdeljawad, membro del Comitato degli Ulema iracheni (organizzazione di fede sunnita come quella dei rapitori), ha dichiarato il 31 agosto che, se i prigionieri saranno uccisi, "solo il nemico occupante beneficiera' di tale azione, creando una frattura fra la Francia e l'Iraq".

In effetti l'azione di questo esercito islamico non ha danneggiato un solo minuto il governo Bush o quello di Allawi, il quale ultimo dopo il rapimento dei due reporter dichiarava pure che coloro che non si mobilitano contro il terrorismo ne saranno essi stessi vittime, con riferimento alla mancata partecipazione della Francia alla guerra in Iraq ed alle operazioni dopoguerra.

Certo in Iraq vi sono altri gruppi che rapiscono altri occidentali, anche americani e britannici, con vittime e rivendicazioni tipiche della classica "logica" terroristica, ma appunto sono "altri" gruppi, mentre l'Esercito Islamico non c'entra nulla ed Al Qaeda c'entra quasi solo quando si tratta di Americani. E il legame di Al Qaeda con l'Esercito islamico dell'Iraq, come pure con le Brigate Islambouli e' tutto da dimostrare.

Anche queste nascono in poche settimane, all'improvviso, e fanno esplodere due aerei russi uccidendo quasi 100 persone. La data scelta e' ideale, alla vigilia delle elezioni cecene, peccato che i Ceceni dicono di non saperne niente. Ma le Brigate annunciano di averlo fatto per i fratelli ceceni, e quindi scatta il legame nell'immaginario collettivo.

E sempre per i fratelli ceceni dieci arabi, o forse piu', mescolati ad altri del commando, sequestrano la scuola di Beslan in Ossezia del nord, cui consegue una caneficina. I Ceceni si ritengono danneggiati nell'immagine da una simile azione che non riconoscono, ma le autorita' russe possono dire che esiste un legame fra Al Qaeda e gli odiati separatisti.

Anche la tesi del governo Aznar - alleato di Bush - era che l'Eta fosse collegata con Al Qaeda.

Dopo la strage alla scuola osseta, la Casa Bianca scagiona Putin e da' tutta la colpa ai terroristi, poi invita tutti i Paesi ad unirsi nella lotta al terrorismo. Ed e' George W. Bush a proclamarsi uomo forte del terrorismo, ricordando i suoi presunti successi nella sicurezza interna ed estera come suggeritogli dagli strateghi repubblicani e trovando conferma nei sondaggi che lo vedono davanti a Kerry quasi solo in questo campo. In un recente sondaggio in cui Bush si dimostra in crescita rispetto al passato, il 57% degli interpellati ha detto di fidarsi di Bush per il suo modo di organizzare la guerra al terrorismo, mentre su questo punto solo il 36% preferisce Kerry.

Anche i gravi fatti recenti apparentemente dimostrano che Bush e' in grado di garantire la sicurezza degli Americani - almeno per il momento - dato che i terroristi colpiscono al di fuori della sfera d'azione degli Stati Uniti, fra i non alleati, e sono di tale portata che fanno ombra sui media alle decapitazioni ormai lontane di Nick Berg e di Johnson.

Quest'estate avrei voluto consigliare ai lettori del sito un bel libro di John Grisham, dal titolo "I confratelli", poi altri argomenti di attualita' e piu' seri hanno preso il sopravvento nelle mie riflessioni.

Ora quella lettura mi appare invece molto seria, nonostante la leggerezza del racconto, e vi consiglio di leggerlo. Alla fine vi porrete molte domande, ma cercate di dormire lo stesso sereni: e' solo un'ipotesi....

by www.osservatoriosullalegalita.org

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