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NOTIZIARIO del 09
agosto 2004
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Sudan
: Lega Araba chiede più tempo per il Darfur Gli Stati arabi si sono radunati ieri per discutere della questione del Sudan. 13 dei 22 ministri degli affari esteri della lega araba (che comprende il Sudan) hanno presenziato alla riunione, presieduta dal segretario generale Amr Moussa. Moussa ha detto che il gruppo era propenso ad aiutare il Sudan affinche' evitasse le sanzioni. Una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU approvata il 30 luglio ha infatti dato a Khartoum 30 giorni per risolvere la crisi umanitaria nella regione occidentale del Darfur dove avvengono da tempo uccisioni e stupri etnici, minacciando in caso contrario non meglio precisate sanzioni. Il ministro degli affari esteri sudanese Mustafa Ismail ha detto, all'inizio dei colloqui, "chiederemo al gruppo arabo tutto il supporto politico necessario per fermare tutti i tentativi di applicare le sanzioni." Ismail inoltre detto il suo Paese ha abbastanza soldati: "non abbiamo bisogno di truppe non-Sudanesi", precisando che 40000 soldati dell'esercito regolare sono stati schierati ultimamente in Darfur. Il governo di Khartoum ha sottolineato invece che sarebbe necessario piu' tempo per risolvere il problema dei miliziani arabi nel Darfur. Il ministro degli affari esteri egiziano Ahmad Abul Gheit ha detto ai relatori che il Sudan potrebbe aver bisogno di un periodo piu' lungo fino a 120 giorni per riuscire a tenere la situazione sotto controllo. Abul Gheit ha detto che la scadenza della risoluzione dell'ONU puo' "estendersi perche' 30 giorni - 90 giorni o 120 giorni, la credibilita' rimane." "La crisi del Darfur è molto complicata" ha detto Abul Gheit "non riesco ad immaginare che nessun Paese, persino gli Stati Uniti, possano risolvere questa crisi in 30 giorni" ed ha detto che i Sudanesi ora si stanno dimostrando credibili con la loro risposta alla risoluzione. I membri della lega araba hanno aderito: "invitiamo la Comunita' internazionale a fornire un lasso di tempo sufficiente per permettere al governo sudanese di venire a capo dei relativi impegni". Alcune dichiarazioni del governo sudanese per disarmare i Janjaweed e per portare i responsabili delle violazioni dei diritti dell'uomo nel Darfur davanti alla giustizia sono infatti state accolte favorevolmente, mentre l'Unione Africana ha detto che una squadra di 300 persone sta gia' controllando l'inizio dell'operazione. Khartoum ha quindi ottenuto cio' che desiderava. La dichiarazione era conforme ad un rapporto di una missione esplorativa della Lega araba di quest'anno nel Darfur, che in gran parte ha esonerato il governo sudanese da responsabilita' ed addossato le cause ad una combinazione di fattori, compresi la siccita' prolungata, il conflitto tribale ed il sottosviluppo nel Sudan occidentale. Dopo l'approvazione della risoluzione ONU - voluta dagli USA e da Kofi Annan, ma appoggiata anche dall'Unione Europea - Khartoum ha negato di sostenere la milizia ed irosamente ha rifiutato l'ipotetica minaccia di intervento straniero, facendo paralleli con l'invasione dell'Iraq in un intervento presso la conferenza dell'Unione Africana e presso i Paesi arabi. L'Osservatorio dei diritti dell'uomo ha chiesto alla lega araba "di stare dalla parte delle vittime" in Darfur mentre il suo capodivisione in Sudan, Peter Takirambudde, ha accusato Khartoum di cercare di "condizionare l'opinione del mondo arabo per nascondere i crimini commessi contro i cittadini sudanesi". Anche l'inviato speciale del segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan in Sudan, Jan Pronk, aveva comunque detto che l'ONU ha bisogno del supporto degli Stati arabi ed africani per il piano d'azione adottato dal Sudan per risolvere la crisi. I ministri degli affari esteri arabi si sono dunque impegnati ad aiutare il Sudan e la Comunita' internazionale a risolvere il conflitto pacificamente. Pronk aveva anche fatto rilevare che le Nazioni Unite non avevano chiesto a Khartoum di ristabilire la sicurezza in Darfur in 30 giorni, ma di realizzare "progressi notevoli". Il pronunciamento della Lega Araba sulla questione sudanese avviene all'indomani dell'annuncio che alti funzionari ONU e dell'Unione Africana stanno raggiungendo un accordo sulla sede dei colloqui di pace. Sabato infatti, l'Unione Africana ha annunciato che il governo del Sudan potrebbe riprendere con piu' successo i colloqui di pace con due gruppi ribelli nella capitale nigeriana Abuja il 23 agosto. Entrambe le parti hanno violato il cessate il fuoco firmato l'8 aprile, complicando gli sforzi delle agenzie di aiuti umanitari che portavano rifornimenti in una regione grande come la Francia. I funzionari umanitari dell'ONU in Darfur hanno avvertito del serio rischio di malattie per i rifugiati, mentre i morti per le violenze delle truppe Janjaweed sono forse giunti a 50000. by www.osservatoriosullalegalita.org _____________ I
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Sudan: l'ONU approva la risoluzione sul Darfur Darfur: Sudan accusa gli USA, vogliono un nuovo Iraq |