NOTIZIARIO del 05 luglio 2004

 
     

Iraq : ex avvocato Foreign Office , guerra illegale
di Rico Guillermo

Proprio mentre Saddam Hussein si rifiuta di riconoscere la legittimita' del governo ad interim avallato dagli USA e quindi del tribunale iracheno che deve giudicarlo, l'intervento di un autorevole avvocato britannico sembra dargli indirettamente man forte.

Elizabeth Wilmshurst, l'ex consigliere legale del responsabile del Foreign Office, ha detto che "si potrebbe dire che l'uso di forza nell'Iraq era aggressione" mentre "l'abuso presunto sui prigionieri potrebbe ritenersi crimine di guerra" e che una guerra dovrebbe essere basata sempre "sui fatti" piuttosto che "su un'asserzione" circa "una minaccia imminente".

L'avvocato anziano del Foreign Office, dimessasi dopo che il ministro aveva ignorato il suo consiglio che la guerra in Iraq era illegale, ha pubblicato una valutazione legale negativa dell'occupazione.

L'avv. Wilmshurst ha espresso la preoccupazione per la mancanza di protezione legale per gli Iracheni danneggiati dalle truppe alleate, da appaltatori civili e da guardie di sicurezza private. Ha detto di essere preoccupata del fatto che l'occupazione ha dato una sostanziale l'immunita' ai civili americani e britannici e che questi sarebbero protetti dal processo anche se ferissero seriamente le donne irachene e bambini.

Ha detto che la gestione della guerra fatta dall'amministrazione Bush "con terrore" era un "assurdita'" legalee la politica di difesa preventiva degli Stati Uniti e' illegale secondo diritto internazionale.

L'avvocatessa, che ora guida un programma internazionale di diritto ha criticato anche le condizioni di detenzione a Guantanamo ed in Iraq, di cui ha sottolineato la violazione delle convenzioni de Ginevra. Ha detto che ci sono preoccupazioni profonde fra gli avvocati internazionali circa le implicazioni della guerra al terrore, che puņ essere usata come giustificazione per tenere indefinitamente i prigionieri.

Il 14 luglio sara' pubblicato il rapporto dell'inchiesta condotta da sir Jeremy Butler sull'intelligence in Iraq e le indiscrezioni suggeriscono che sara' critico nei confronti dei Servizi.

Butler ha detto, riguardo alle armi di distruzione di massa: "Non abbiamo saputo che erano la', ma abbiamo pensato che ci fosse un pericolo considerevole che vi fossero". Butler ha detto che Washington e' stata influenzata dal Ahmed Chalabi e che ha sottovalutato i problemi potenziali di sicurezza del dopoguerra.

Anche sir Jeremy Greenstock, ex inviato della Gran-Bretagna in Iraq, ha fatto l'ammissione che le informazioni di intelligence che Saddam Hussein aveva riserve delle armi chimiche e biologiche era errata: "abbiamo sbagliato sul possesso, avevamo ragione circa l'intenzione.".

Ma - a parte l'opinabilita' di una simile asserzione - secondo il diritto, come sottolineano le dichiarazioni dell'avvocatessas Wilmshurst, una guerra non puo' basarsi sull'intenzione.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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