NOTIZIARIO del 16 maggio 2004

 
     

Iraq , Abu Ghraib : Rumsfeld ordinò le torture ?
di Rico Guillermo

Il Pentagono smentisce oggi un articolo del settimanale USA The New Yorker che attribuisce a Donald Rumsfeld in persona le scelte sulla politica da tenere con i detenuti ad Abu Ghraib.

Il segretario alla difesa USA avrebbe voluto la linea dura per diffondere un'operazione clandestina contro Al Qaeda e quindi le torture e gli abusi compiuti ad Abu Ghraib non sarebbero opera di un manipolo di soldati sadici, ma una precisa direttiva dall'alto che risalirebbe allo scorso anno.

Lo scopo di Rumsfeld sarebbe stato - secondo il giornale - ottenere successo con un programma segreto antiterrorismo per generare piu' informazioni di intelligence riguardo alle crescenti azioni degli insorti. Le regole che governavano l'operazione segreta erano ottenere informazioni a qualunque costo, secondo l'ex ufficiale d'intelligence che ha fornito in modo anonimo le rivelazioni al giornalista Seymour M. Hersh.

Il Pentagono ha immediatamente rigettato le accuse ritenendole oltretutto: fuori dal mondo, "cospiratorie" e dicendo che l'editorialista sbaglia a diffondere una congettura anomina. Lo ha detto il portavoce del Pentagono Larry DiRita.

L'articolo di Hersh spiega accuratamente la storia della politica degli abusi. Hersh, che ha vinto il premio Pulitzer e dozzine di riconoscimenti per le sue inchieste giornalistiche, conclude che "le radici dello scandalo della prigione di Abu Ghraib non affondano nelle inclinazioni criminali di un piccolo gruppo di riservisti dell'esercito" ma in una decisione dell'agosto 2003 di Rumsfeld.

Intanto prosegue l'inchiesta sulla turpe vicenda. La coalizione a guida USA in Afghanistan ha confermato ieri che e' stata aperta una seconda inchiesta militare su abusi commessi da truppe USA sui detenuti in quel Paese.

Come anticipato mercoledi' dall'ambasciata USA in Afghanistan il caso specifico sarebbe emerso dalle denunce di un colonnello della polizia Afghana che era in custodia presso le forze di coalizione. Egli ha denunciato di essere stato spogliato, fotografato, picchiato e sottoposto ad abusi sessuali nello scorso agosto.

Venerdi' il pentagono ha annunciato che l'esercito USA non usera' determinate procedure di interrogatorio su prigionieri in Iraq e Afghanistan, incluse privazione sensoriale e del sonno, come conseguenza dello scandalo di Abu Ghraib. I massimi ufficiali hanno appreso che alcune delle tecniche usate porebbero violare la convenzione di Ginevra che e' stata adottata a livello internazionale proprio per proteggere i prigionieri di guerra dagli abusi.

Rimane poco chiaro se i metodi usati ad ABu Ghraib siano applicati anche nel carcere di Guantanamo, dove sono detenute oltre 600 persone prive sostanzialmente di diritti civili. Nell'articolo di Hersh si fa notare anche che il maggiore generale Geoffrey Miller era giunto a Baghdad da Guantanamo per valutare il sistema di gestione dei prigionieri e le audizioni del comitato del Senato hanno rivelato che i metodi usati a Guantanamo da Miller comprendono privazione del sonno ed esposizione a temperature estreme.

Il presidente americano George W. Bush anche ieri alla radio ha continuato invece ad affermare che il caso di Abu Ghraib e' isolato e limitato ad un gruppo di militari.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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