COMUNICATO del 9 maggio 2007

 
     

Indulto per scongiurare rivolta ? Motivazione antidemocratica
di

Stupiscono, se confermate, le dichiarazioni del ministro della Giustizia Clemente Mastella riportate ieri dall'ANSA in occasione della visita del ministro e del capo dello Stato a Rebibbia.

Parlando dell'indulto, il guardasigilli avrebbe detto "Se non ci fosse stato per quanto 'la macchina umana (come scrisse Gramsci a Tatiana) sia perfetta e possa adattarsi ad ogni circostanza piu' innaturale', avremmo avuto un'esplosione di collera incontenibile".

Sconcerta che un ministro della giustizia - al di la' del riferimento letterario - possa collegare la necessita' dell'indulto con il rischio di una rivolta. E' come ammettere che le scelte democratiche avvengono talora sotto ricatto, e non quello del rischio di scontento da parte di una forza sociale, come nel caso di possibili scioperi, ma della minaccia di violenze all'interno di un contesto istituzionale come le carceri.

L'Osservatorio ha sostenuto la necessita' dell'indulto per una questione di attuale iniquita' delle pene e della poca umanita' delle condizioni detentive in situazione di sovraffollamento (opponendosi invece all'inserimento dei reati finanziari e di corruzione nel pacchetto), ma le nostre considerazioni non hanno niente a che vedere con la paura di una rivolta, che ci sembra una motivazione antidemocratica e offensiva per l'istituzione del parlamento e per l'ufficio ricoperto dal ministro.

Rita Guma
presidente nazionale
Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus

Speciale diritti

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