04 giugno 2009

 
     

Arbitrarietà e discriminazione nella pena di morte americana (parte III)
di Claudio Giusti*

Il miliardario e la baby sitter
Il miliardario - Trent'anni fa la moglie del miliardario eccentrico Robert Durst scomparve proprio mentre si accingeva a chiedere il divorzio. La polizia di New York fece un sacco di ricerche, ma non combinò nulla. Vent'anni dopo le indagini ripresero quando un'amica dei Durst, persona che si pensava avesse molto da raccontare, fu trovata assassinata da una pistola calibro nove (lo stesso delle pistole che erano state rubate a Durst). La Procura cominciò a tampinare il miliardario che, infastidito da tante attenzioni, si diede alla macchia rifugiandosi in Texas dove, per sua stessa ammissione, ammazzava il tempo fumando marijuana vestito da donna (come dicevamo un tipo eccentrico). Fu quindi a Galveston, nel 2001, che avvenne il fattaccio.

Secondo la versione del sessantacinquenne Durst un vicino di casa, il settantenne Morris Black, lo avrebbe minacciato con una delle pistole di Durst. Nella lotta che ne seguì partì un colpo che colpì alla testa Black uccidendolo all'istante. Il nostro povero miliardario si sentì perduto: pensò che nessuno avrebbe creduto alla sua storia e, preso dal panico, fece accuratamente a pezzi il cadavere di Black che divise in tanti sacchi gettati nel lago. Poi, per evitare che qualcuno si insospettisse, pagò sia l'affitto che le bollette di Black e di nuovo si diede alla macchia. La polizia, che recuperò tutto il corpo di Black tranne la testa, era invece convinta che Durst avesse assassinato quel poveretto per utilizzane l'identità nella latitanza. Durst fu incriminato, pagò la cauzione e scomparve di nuovo.

Fu arrestato per caso qualche tempo dopo quando, pur avendo addosso alcune decine di migliaia di dollari, si fece beccare a rubare un panino in un autogrill (essere eccentrici può essere pericoloso). Questa volta gli imposero una bail enorme e lo portarono davanti alla giuria, ma non chiesero la pena di morte (come a suo tempo non fu chiesta per OJ Simpson e, per quanto ne so io, l'unica persona ricca che abbiano mai tentato di mandare al patibolo è Susan Smith). Purtroppo l'assenza della testa del povero Black mise in crisi il castello accusatorio della Procura, visto che non c'era modo di dimostrare da che parte fosse entrato il proiettile mortale. Così la giuria credette alla tesi della Difesa e mandò impunito Durst. La Procura si consolò facendogli passare un anno in prigione per via del bail jumping. (n)

La baby sitter - Anche Cathy Henderson si spaventò a morte quando il bambino che le era stato affidato cadde e morì. Anche lei pensò che nessuno le avrebbe creduto e, presa dal panico, nascose il corpicino, e scappò. La differenza con il caso Durst sta nel fatto che Cathy Henderson non aveva i milioni per permettersi una muta di famosi avvocati e così è finita nell'affollato braccio della morte texano (o, p).

Amanti ricche e povere Wanda Jean Allen era nera, omosessuale e ritardata mentale. In carcere conobbe Gloria Jean Leathers, con la quale iniziò un burrascoso menage: talmente burrascoso da terminare, davanti alla stazione di polizia, con la Leathers che la colpiva con un attrezzo da giardinaggio e la Allen che la stendeva a revolverate. L'avvocato avvicinato dalla famiglia, pensando che il caso si sarebbe velocemente chiuso patteggiando un reato minore, si accontentò degli ottocento dollari che gli venivano offerti, ma, quando scoprì che era un caso capitale, chiese al giudice di essere esonerato, sia per l'esiguità del compenso che per la sua totale incompetenza in materia. Il giudice rifiutò e lui fu costretto a difendere la Allen, uccisa dall'Oklahoma nel gennaio del 2001 (q, r)

Invece, se tanto mi dà tanto, gli avvocati della gemellina Susan Cummings per ottocento dollari avranno lavorato giusto una mezz'oretta. La trentacinquenne miliardaria era accusata dal Commonwealth della Virginia di avere assassinato a sangue freddo il suo amante (un giocatore di polo argentino) e fu condannata a sessanta giorni di carcere per voluntary manslaughter. In suo onore lo sceriffo fece pulire e imbiancare la County Jail, spedì altrove gli altri prigionieri e modificò il regolamento in modo che l'ereditiera (figlia di quel Sam Cummings, arricchitosi con l'import export di armi leggere e di cui si diceva fosse stato l'importatore del Carcano con cui Oswald uccise Kennedy) potesse trascorrere la sua condanna in serenità: condanna che fu, per buona condotta, ridotta a 57 giorni. (s, t)

Sano da morire Che il nero Charles Singleton fosse suonato era evidente anche ai dodici bianchi che lo dovevano giudicare, ma, dato che il Comma 22 recita che: "Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalla pena di morte, ma chi chiede di essere esentato dalla pena di morte non è pazzo" lo spedirono sulla forca. Nel successivo quarto di secolo lo Stato dell'Arkansas (quello che ha fatto le cose più schifose) (6) ha combattuto una costosissima battaglia legale per avere il diritto di ingozzarlo di farmaci in modo a renderlo abbastanza cosciente da potere essere ucciso in piena legalità. Cosa che avvenne, con il tacito consenso della Scotus, il 6 gennaio 2004. Per una incredibile coincidenza, nel contempo, la Corte Suprema del Sud Carolina decise invece che Fred Singleton non poteva essere curato tanto da diventare sano da morire.

AMR 51/002/2006 The execution of mentally ill offenders Summary Report

AMR 51/003/2006 The execution of mentally ill offenders

cnn, node.

5 Geografia La geografia ha un'importanza fondamentale nel decidere le sorti dell'accusato e non mi riferisco al fatto che non tutti gli stati hanno la pena capitale, perché è noto che certe giurisdizioni hanno la condanna a morte facile, mentre altre sono restie ad applicarla. La città di Baltimora, pur avendo un numero di omicidi alto, ha mandato nel braccio un numero di condannati esiguo rispetto alla Contea di Baltimora, che di omicidi ne ha molti meno. Queste disparità si notano in tutti gli stati non abolizionisti e la ragione principale risiede nell'alto costo dei processi capitali che ne sconsigliano un uso troppo frequente. Così abbiamo assistito (Washington) al patteggiamento di 48 omicidi da parte di Gary Ridgway (The Green River Killer), ma anche alla Harris County che ha fatto tre volte le esecuzioni di Dallas, anche se le due contee hanno, grosso modo, lo stesso numero di omicidi.

Come se non bastasse, ad aumentare la confusione, si può intromettere la giurisdizione federale. Un reato può diventare capitale a causa delle sue "caratteristiche federali" (come ad esempio un murder committed during a drug-related drive-by shooting), o perché commesso in territorio federale (riserve indiane, parchi nazionali, passaggi a livello, riva di un lago appartenente al governo federale, ecc.), o all'interno di una struttura federale (The term ''Federal facility'' means a building or part thereof owned or leased by the Federal Government, where Federal employees are regularly present for the purpose of performing their official duties). Nell'Indian Country si raggiunge il sublime, perché qui si sovrappongono le giurisdizioni tribale, statale e federale. La prima si occupa di misdemeanor; quella federale dei felonies commessi da Indians e quella statale di quelli dei non-Indians. Così, in uno stato abolizionista, il "viso pallido" omicida non rischia la forca come invece accade al "pellerossa". Augh!

DPIC , Houston Chronicle "A Deadly Distinction" February 5 - 9 2001

6 Discriminazione razziale nella pena capitale. I rapporti di Amnesty International sull'argomento sono una noia mortale. Citano una quantità interminabile di casi in cui, su centinaia di omicidi, l'unico a finire sulla forca è il negro che ha ammazzato un bianco. Dopo un po' la lettura diventa di una monotonia insopportabilmente soporifera e l'inevitabile conclusione è che la giustizia americana è così sfacciatamente razzista che, se non ci fosse chi nega l'evidenza, non varrebbe nemmeno la pena di parlarne.

Se un adulto americano ogni cento è dietro le sbarre per i neri si arriva a uno ogni nove. Metà dei due milioni e cinquecentomila carcerati sono neri, ma questi sono solo il 13% della popolazione. Un terzo dei ventenni di colore è in prigione o in libertà vigilata e per i giovani neri passare un periodo di tempo in galera è un "rito di passaggio", come lo era per noi fare il servizio militare. Il loro tasso d'incarcerazione è di 13.000 per centomila, mentre per i loro coetanei bianchi è di 1.700. Ci sono più ragazzi neri in prigione che all'università.

Amnesty International Death by discrimination - the continuing role of race in capital cases

Killing with Prejudice, Race and the Death Penalty

I dati della pena di morte sono anche peggiori. Su 1165 esecuzioni i neri uccisi sono 405 e i bianchi 651. Anche se il 50% delle vittime degli omicidi è nero, e la quasi totalità degli omicidi avviene all'interno dei due gruppi razziali, l'80% delle vittime dei "giustiziati" era bianco. L'80% delle esecuzioni è avvenuto nel Sud (un terzo in Texas). I neri che hanno ucciso un bianco sono 242, 15 i bianchi che hanno ucciso un nero (mai nessuno in Texas). Un quinto dei neri è stato condannato da giurie completamente bianche. Prima che, con la sentenza Cocker del 1977, la Corte Suprema dichiarasse incostituzionale la pena di morte per il reato di stupro, i neri costituivano il 90% dei 455 "giustiziati" per questo reato dal 1930 (97% al Sud). Senza ovviamente considerare i linciaggi.

Gli studi che dimostrano la discriminazione della pena di morte si sprecano. Quello di Baldus non salvò McCleskey, ma dimostrò che gli assassini di bianchi avevano almeno 4 volte più probabilità di essere condannati a morte rispetto agli assassini di neri e da allora sono state spese innumerevoli giornate di lavoro per dimostrare quello che ogni americano ha sotto il naso tutti i giorni.

Legal lynching: Il caso di Napoleon Beazley Le ragioni per cui i neri usano il termine linciaggio legale (legal lynching) per indicare la pena capitale sono facilmente intuibili. John Luttig e Ivan Holland avevano entrambi 63 anni quando furono assassinati, a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro, nella cittadina texana di Tyler. Il primo era un esponente della borghesia bianca, padre di un giudice federale, mentre il secondo era un homeless nero. Il primo fu ucciso da tre ragazzi di colore che volevano rubargli una delle sue due Mercedes, l'altro fu assassinato per divertimento da tre giovani nazisti bianchi. I tre assassini neri vennero rapidamente individuati dalla polizia e i due fratelli Coleman furono ricattati dalla Procura. Se volevano salvare la pelle dovevano testimoniare contro il diciassettenne Napoleon Beazley, quello che aveva sparato, e dovevano farlo come voleva il Procuratore. I due accettarono e fu solo dopo la loro testimonianza che patteggiarono l'ergastolo con possibilità di parola dopo 80 anni (si, avete letto bene, dopo ottant'anni di carcere).

Al processo furono fondamentali per convincere la giuria, di soli bianchi, a condannare a morte Beazley. Mentre il Procuratore lo definiva un "animale", i due fratelli lo descrissero come uno spietato assassino, un freddo killer, una belva assetata di sangue umano, mentre Beazley era così terrorizzato dal suo delitto che, temendo si suicidasse, i fratelli gli tolsero la pistola. Il figlio del povero Luttig è un giudice federale (è stato in odore di nomina alla Scotus). Smontò il suo ufficio in Virginia, trasferendosi armi e bagagli (impiegati compresi) in Texas per seguire il processo e, secondo alcuni, ne fu il regista occulto. L'Accusa si procurò una giuria bianca eliminando con tutti i mezzi, legali e illegali, ogni potenziale giurato di colore.

Uno di questi non fu accettato perché, 12 anni prima, era stato accusato di DUI. La condanna per DUI però non escluse un giurato bianco notoriamente razzista. Non si fece caso che uno dei giurati era stato in rapporti economici con la vittima e che una delle giurate era solita esporre la bandiera confederata, simbolo dell'organizzazione cui era iscritta. (Fu poi proprio Luttig Jr a scrivere in una sentenza che l'esposizione della Stars and Bars può essere intensa come segno di razzismo) (5) Nemmeno Perry Mason avrebbe salvato Beazley dal verdetto di colpevolezza, ma una difesa efficiente e anche un solo giurato nero avrebbero potuto salvargli la pelle. Al contrario due dei tre nazisti assassini patteggiano pene detentive di una quarantina d'anni, con la possibilità di parola dopo venti. Mentre il terzo non fu nemmeno incriminato. Invece Napoleon Beazley fu ucciso il 22 maggio 2002, lo stesso giorno in cui la Corte Suprema del Missouri garantiva uno stay permanente al minorenne Simmons, in attesa che la Corte Suprema Federale si pronunciasse sulla legalità della pena di morte per i minorenni, cosa che avvenne con la sua abolizione il 1 marzo 2005.

AMR 51/117/2001 Death in Black and White

AMR 51/105/2001 Too Young to Vote, Old Enough to be executed

7 Una giuria di dodici suoi pari La Common Law prevede che l'imputato sia giudicato da una giuria di dodici "suoi pari", ma nei processi capitali questo non accade mai. Gli imputati sono sempre dei disgraziati: dei miserabili che un tempo avremmo definito sottoproletariato urbano. Al contrario chi li giudica appartiene alla piccola borghesia e di questa classe si porta dietro gli stereotipi e i pregiudizi. Le mere sembianze dell'imputato, facendolo o meno rientrare nello stereotipo del criminale (looking deathworthy), spingono da una parte o dall'altra la giuria. Senza contare poi la devastante influenza che hanno i victims impact statements (Payne).

In ogni felony la giuria decide il verdetto (colpevole o non colpevole) sempre all'unanimità. Non possono decidere autonomamente, ma devono scegliere fra le opzioni proposte dalle parti, con le eventuali LIO/P. Se l'unanimità non è raggiunta si deve rifare il processo. L'unanimità è richiesta, dopo un vero e proprio secondo dibattimento, anche nella sentenza capitale. Con l'esclusione di Alabama e Florida anche un solo giurato pietoso può fare la differenza fra la vita e la morte ed è per questo che i Procuratori cercano di non avere neri e donne nelle loro giurie, perché sanno che il loro può essere l'unico voto che rende inutile il lavoro di anni. Per farlo hanno a disposizione armi legali e illegali e, con i peremptory strikes, allontanano i giurati che non sono riusciti a far sparire con una giustificazione (per cause) che il giudice possa accettare.

Nel processo americano vince chi inizia con gli opening statements più comprensibili e conclude con closing arguments che raccontano una storia semplice da capire e ricordare. Quello che convince una giuria non è la solidità delle prove, ma la coerenza del racconto del Procuratore. Se la storia che le viene esposta funziona sotto l'aspetto narrativo è difficile che la giuria vada poi a vedere se vi sono prove sufficienti della colpevolezza dell'imputato. Solo così si spiegano tante condanne a morte: alla giuria è piaciuto di più il racconto che le ha fatto l'Accusa rispetto a quello della Difesa. Più che un processo un premio letterario.

Il delitto di Perugia in America

Giurie e pena di morte

Diritti delle vittime

Thou Shalt Not Kill Any Nice People

Looking deathworthy

Deadly Speculation Misleading Texas Capital Juries With False Predictions Of Future Dangerousness

Dallas Morning News "Striking differences" August 2005, con gli articoli comparsi nella serie del 1986

La futura pericolosità La giuria non voleva farlo morire, ma il giudice rifiutò di informarli che, per via dei tre strikes, si sarebbe preso un LWOP e quelli, pensando che sarebbe uscito dopo pochi anni, lo condannarono a morte (u)

Così Ramdass non sopravvisse al tecnicismo della giustizia americana e la Virginia lo uccise grazie all'illimitata capacità delle corti americane di dividere il capello in quattro. Bobby Lee Ramdass fu, in rapida successione, condannato per due rapine a mano armata e poi processato per una terza rapina in cui c'era scappato il morto. Venne giudicato colpevole e, nella fase successiva del processo, quella in cui la giuria doveva decidere se condannarlo a morte o lasciarlo vivere, il Procuratore utilizzò le due precedenti condanne per affermare che Ramdass era un pericolo per la società e che questa "aveva l'assoluta necessità di eliminarlo". Ritiratasi per deliberare, la giuria chiese al giudice se, una volta condannato all'ergastolo, Bobby Lee avrebbe avuto la possibilità di essere rilasciato sulla parola. Il giudice rifiutò di informare i giurati che, sulla base dei tre strikes, Ramdass aveva perso la possibilità di ottenere il rilascio anticipato. Così la giuria lo condannò a morte, mentre, se fosse stata correttamente informata, lo avrebbe lasciato vivere (così hanno testimoniato tre giurati).

Tutte le Corti che si sono occupate del caso (dalla Corte Suprema della Virginia a quella Federale) hanno confermato la sentenza perché la seconda condanna non era stata ancora firmata dal giudice, e quindi, al momento della condanna per omicidio, Ramdass aveva ancora, tecnicamente, la possibilità di rilascio anticipato. Come a dire che le due condanne precedenti valevano per convincere la giuria ad ucciderlo, ma non valevano più quando potevano essere usate per salvarlo (v)

Come dicevo le giurie non sono in grado di prevedere le conseguenze delle loro decisioni, ma a volte anche solo immaginare quali possano essere le conseguenze delle proprie deliberazioni supera di gran lunga le capacità di noi umani. Acquitted conduct sentencing enhancement Un giudice federale, di fronte al verdetto di una giuria che ha dichiarato l'imputato non colpevole per un capo d'imputazione e colpevole per un altro, può, tenendo conto del reato per cui è stato assolto, aumentargli la pena di quello per cui è stato dichiarato colpevole. Può anche farlo sulla base di una sua presunta partecipazione ad un omicidio per cui, però, nemmeno era stato incriminato. (Uncharged murder) (z, w, y).

< prima parte

continua domani

* componente del Comitato scientifico dell'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus

Speciale giustizia USA

Glossario minimo giustizia USA

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