16 aprile 2008

 
     

USA : Corte Suprema dichiara costituzionale iniezione letale
di Rico Guillermo*

La moratoria americana sulle esecuzioni e' probabilmente finita, visto che la Corte Suprema USA ha dichiarato che l'iniezione letale non viola la Costituzione.

L'attesa per la decisione della Corte aveva comportato la sospensione delle esecuzioni in quasi tutti gli Stati Uniti, dando luogo ad una moratoria di fatto nel timore che il metodo di 'terminazione' dei condannati a morte con iniezione letale fosse considerato in contrasto con l'ottavo emerdamento.

L'iniezione, un cocktail di tre droghe, rappresenterebbe una punizione crudele ed insolita e sarebbe quindi illegale, secondo due uomini condannati nel Kentucky. Ralph Baze e Thomas Clyde Bowling Jr., nel loro ricorso - presentato nel 2004 - avevano sostenuto che essa comporterebbe un dolore eccessivo prima della morte, ma non potrebbero gridare a causa degli effetti paralizzanti di una delle droghe introdotte con l'iniezione.

Il voto finale sul ricorso e' stato invece di 7 a 2 a favore della tesi della costituzionalita'. La Corte ha adottato come standard per la valutazione della validita' o meno di un metodo di esecuzione se si pone un "Sostanziale rischio di un danno grave", respingendo la tesi dei detenuti nel braccio della morte sul fatto che si dovesse evitare un "inutile rischio".

Mentre il parere sembra lasciare aperta la possibilita' che vengano presentati nuovi ricorsi per l'uso di droga letale in una specifica procedura in un altro Stato, il metodo considerato costituzionale dalla Corte e' abbastanza vicino al protocollo utilizzato in 36 Stati e dal governo federale.

Il parere collettivo siglato dal presidente della Corte, giudice John G. Roberts Jr sostiene che un detenuto nel brccio della morte non e' in grado di vincere un ricorso su un protocollo di esecuzione semplicemente mostrando l'esistenza di una alternativa leggermente piu' sicura. Invece, ci deve essere la prova che le opzioni disponibili evitino un "rischio sostanziale di gravi danni".

Uno Stato e' libero di scegliere la procedura, ha scritto Roberts, se e' dimostrato essa sia "fattibile, prontamente attuabile, e di fatto riduca notevolmente un notevole rischio di dolore". Solo in caso uno Stato si rifiutasse di adottare una simile alternativa, "di fronte a questi documentati vantaggi, senza una legittima giustificazione" continuando il suo attuale metodo di esecuzione, il rifiuto dello Stato a modificare il suo metodo potrebbe essere visto come 'Punizione crudele e inusuale 'sotto l'Ottavo Emendamento".

In attesa della sentenza, si era animato il dibattito statunitense sia sull'iniezione letale che sulla pena di morte in generale. I detenuti nel braccio della morte negli USA sono attualmente circa 3.350.

* si ringrazia Claudio Giusti

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