23 gennaio 2007

 
     

Darfur : personale ONU aggredito dalla polizia locale
di Carla Amato

La missione delle Nazioni Unite in Sudan (UNMIS) sta indagando sulle aggressioni subite da parte della polizia locale sudanese da 20 civili e personale delle Nazioni Unite e dell'Unione Africana arrestati mentre partecipavano ad una iniziativa in Darfur. I 20 hanno in alcuni casi riportato serie ferite in seguito alle percosse denunciate dopo la liberazione.

La missione ha detto ieri che l'ONU protestera' ufficialmente con il governo sudanese per gli arresti e le aggressioni fisiche e verbali che hanno seguito l'incursione della polizia locale in una riunione di una ONG a Nyala, capitale del Darfur del sud. Ricordando che gli assalti della polizia e dei funzionari di sicurezza costituiscono una violazione dei principi base del diritto e del processo equo, UNMIS ha detto che l'inchiesta sara' condotta in collaborazione con le autorita sudanesi di Khartoum e di Nyala.

Gli attacchi al personale ONU - sia civile che militare - sono aumentati nel travagliato Sudan, e le proteste delle Nazioni Unite, gia' espresse da Kofi Annan lo scorso anno, non sono state recepite. Nei precedenti casi pero' gli aggressori erano singoli gruppi armati, quindi briganti, non personale ufficiale sudanese.

Si sperava in un miglioramento della situazione ora che l'ONU ha finalmente inviato nella regione del Darfur una missione di pace mista con l'Unione Africana (che gia' era presente nella zona da tempo con una missione armata) a seguito dell'accettazione da parte di Khartoum della presenza internazionale di 17.000 soldati e 3.000 agenti stabilita da una risoluzione ONU per contenere le violenze e impedire violazioni dei diritti umani.

Il conflitto del Darfur ha visto contrapporsi da un lato i gruppi ribelli, decisi ad ottenere maggiore autonomia per la regione, dall'altro le truppe regolari di Khartoum e successivamente le milizie arabe filogovenative Janjaweed, che avrebbero ucciso e violentato, secondo quanto denunciato da alcune ONG e Stati, grazie alla copertura dell'esercito.

Negli ultimi anni si sono avute centinaia di migliaia di morti civili, violenze sessuali di massa, uno spostamento forzato massiccio ed altri abusi, col rischio peraltro che il conflitto sconfini nel vicino Ciad, dove gia' vi sono centinaia di migliaia di rifugiati.

Speciale pace e diritti

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