22 luglio 2007

 
     

Parlamentari , intercettazioni e conflitti d'interessi
riceviamo e pubblichiamo

Vorrei fare due domande (senza pretesa di risposta, ma solo per suscitare una riflessione nei lettori) in merito alle polemiche che vedono contrapposti il gip Clementina Forleo e alcuni politici, inquisiti o sospettati o amici e colleghi degli inquisiti e sospettati.

La prima è: non c'è conflitto di interessi se nel Senato che deve deliberare sul decreto Mastella sulle intercettazioni già approvato alla Camera ci sono alcune persone oggetto d'inchiesta o di accuse da parte del GIP milanese proprio relativamente a fatti emersi dalle intercettazioni? Consideriamo che già la giunta per le autorizzazioni e' composta da colleghi degli inquisiti, una giusta forma di indipendenza dagli altri poteri che però mi pare stia sfociando troppo spesso - rispetto al passato - in uso esteso - e secondo la Corte di cassazione incostituzionale - dell'immunita' offerta dall'art. 68.

La seconda domanda riguarda l'opportunità della richiesta della dott.ssa Forleo in questo momento. Non mi permetto ovviamente di sindacare la fondatezza della richiesta del magistrato, così come rispetto la presunzione di innocenza dei personaggi i cui nomi sono stati fatti dalla dott.ssa Forleo in relazione all'inchiesta, ma mi chiedo se la reazione dei parlamentari che devono dire l'ultima parola sul decreto sulle intercettazioni (testimoniata dalle dichiarazioni di Finocchiaro, Zanda e Latorre)* non possa compromettere in senso sfavorevole per il diritto d'informazione dei cittadini l'esito delle modifiche che molti si augurano siano fatte.

Maria Galasso

* INTERCETTAZIONI: "ESTRANEO A QUALSIASI ILLECITO" Ipotesi di reato del tutto surreale "Mi ritengo assolutamente estraneo a qualsiasi disegno illecito". Lo afferma il senatore Ds Nicola Latorre, vicepresidente del gruppo dell'Ulivo, osservando: "L’ipotesi di reato che verrebbe contestata nella parte finale del provvedimento del Gip è del tutto surreale".
INTERCETTAZIONI: "FORZATA LA RICOSTRUZIONE DEL GIP DI MILANO" "Trovo francamente forzata la ricostruzione operata dal Gip di Milano Clementina Forleo". Lo dice la senatrice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo dell'Ulivo al Senato. "Continuo a ritenere, proprio sulla base delle trascrizioni delle intercettazioni pubblicate, assolutamente estranei a qualsiasi disegno criminoso Piero Fassino, Massimo D'Alema e Nicola Latorre - dice Anna Finocchiaro - Sono certa che, come sempre è avvenuto, il Parlamento con serenità e con rigore saprà dare la propria valutazione".
INTERCETTAZIONI: "NON E' UNA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE, E' UNA SENTENZA" "Ho molto rispetto della magistratura ma ritengo, da quel che ho potuto leggere dalle anticipazioni di stampa, che l'ordinanza del giudice Forleo presenti due aspetti molto singolari". E' quanto dichiara il vicepresidente dei senatori dell'Ulivo Luigi Zanda. "La prima singolarità è la diffusione alla stampa del contenuto di atti giudiziari che dovrebbero essere prima notificati agli interessati, in questo caso al Parlamento. Questo malcostume delle anticipazioni ai mass media dura da più di un decennio ma questa non è una ragione sufficiente per continuare ad oltranza con un costume così disinvolto". "L'altro aspetto assai singolare - prosegue il vicepresidente dei senatori dell'Ulivo - è che il provvedimento ha tutta l'aria di essere più che una richiesta di autorizzazione alle Camere una vera e propria sentenza nella quale si dà per scontato, con frasi assertive e definitive, non solo il comportamento di alcuni uomini politici, ma addirittura le loro intenzioni e il loro 'disegno criminoso di ampia portata'. Per quella che vorrebbe essere una semplice richiesta di autorizzazione all'uso di intercettazioni telefoniche, avanzata all'inizio del procedimento e quindi prima di qualsiasi giudizio, tutto questo mi sembra francamente un po' troppo".

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