09 giugno 2007

 
     

Voli CIA : nuovo rapporto Marty accusa autorita' italiane
di Giulia Alliani

Il relatore sulla vicenda dei voli e prigioni CIA in Europa dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, Dick Marty ha reso noto ieri un memorandum esplicativo con nuove prove in cui parla anche del caso italiano di Abu Omar e lancia anche nuove dure accuse ai governi italiani. Egli vi sostiene che ''detenuti di alto livello'' sono stati incarcerati nelle prigioni segrete della CIA in Polonia e Romania tra il 2002 e il 2005.

Marty (Svizzera, ADLE, presidente della commissione sui diritti umani dell'assemblea) sostiene inoltre la presenza di un accordo segreto tra gli alleati della NATO concluso nell'ottobre 2001, accordo che avrebbe fornito il quadro di base per tali e altre attivita' illegali della CIA in Europa. Egli ha dichiarato che le sue conclusioni si fondano sul controllo incrociato di oltre trenta testimonianze raccolte presso i membri dei servizi di intelligence, negli Stati Uniti e in Europa, e su una nuova analisi delle ''sequenze di dati'' prodotte dal sistema internazionale di pianificazione dei voli.

Durante la conferenza stampa di presentazione del rapporto, Marty ha parlato delle inchieste della magistratura, delle reazioni della politica e, in particolare, dell'inchiesta di Milano sul sequestro di Abu Omar. Rispondendo alla domanda di un giornalista italiano sul caso Abu Omar, il relatore europeo ha picchiato duro sui governi italiani.

Di seguito la traduzione di alcuni significativi stralci del memorandum:

"5. Alcuni governi europei hanno ostacolato la ricerca della verita', e continuano a farlo invocando il concetto di "segreto di stato". Si invoca il segreto per non fornire spiegazioni agli organismi parlamentari o per impedire all'autorita' giudiziaria di ricostruire i fatti e di perseguire i colpevoli di reati. Questa critica riguarda in particolare la Germania e l'Italia. Colpisce vedere che il segreto di stato viene invocato sulla base di motivazioni identiche a quelle adottate dalla Federazione Russa nella repressione di scienziati, giornalisti e avvocati, molti dei quali sono stati perseguiti e condannati per presunti atti di spionaggio. Il medesimo approccio ha indotto le autorita' dell'"ex- Repubblca Jugoslava di Macedonia" a nascondere la verita' e a fornire un resoconto chiaramente falso delle azioni dei propri servizi e della CIA coinvolti nella detenzione segreta e nella consegna di Khaled El- Masri.

6. In uno stato democratico che si fonda sul principio di legalita' e' inaccettabile invocare il segreto di stato come essi fanno, anche anni dopo gli eventi. E francamente e' tanto piu' sorprendente in quanto proprio l'organo che invoca questi segreti tenta di definirne il concetto e l'ampiezza nel tentativo di evitare di assumersi le proprie responsabilita'. Il ricorso al segreto di stato non dovrebbe essere permesso quando viene usato per nascondere violazioni dei diritti umani e, in ogni caso, dovrebbe essere soggetto ad un rigoroso controllo. (...)

112. ...e' importante sottolineare che le decisioni chiave per le operazioni clandestine della CIA in Europa furono garantite a un livello bilaterale.

113. Secondo fonti USA tali piani bilaterali (cui ci si riferisce con il semplice termine 'bilaterali') esistono sotto molte e diverse forme esclusivamente in Europa. Per esempio, al livello piu' basso, un 'piano bilaterale' puo' prevedere una collaborazione ad hoc riferita alla singola operazione di sequestro, detenzione e trasferimento di un particolare obiettivo. I casi ben documentati del sequestro di Abu Omar a Milano, e la tragica esperienza di el-Masri nell'hotel di Skopje, prima di essere consegnati a una squadra addetta alle renditions, sono esempi di questo modo di lavorare della CIA con i servizi segreti dei paesi alleati". Un lungo paragrafo riassume poi ed esamina il caso dell'inchiesta italiana e delle reazioni suscitate negli ambienti politici. [Questa parte si conclude con gli auguri rivolti da Marty ai pm di Milano: "Il ruolo delle autorita' italiane nel caso Abu Omar (...)]

321. Come dimenticare che il generale Pollari, un ufficiale italiano di alto grado, a capo del servizio di intelligence militare, ha mentito spudoratamente al Parlamento Europeo? Come spiegare l'assordante silenzio dei governi Berlusconi e Prodi in relazione al sequestro di Abu Omar (che godeva dello status di rifugiato), avvenuto grazie all'operazione di un commando americano che ha anche fatto fallire un'importante indagine anti-terrorismo della procura di Milano?

322. Nel mio precedente rapporto avevo gia' avuto modo di complimentarmi con i giudici di Milano, e con la polizia, per la competenza e l'alto livello del loro lavoro. Adesso risulta deprimente vedere come vengono trattati magistrati meritevoli, come Armando Spataro e Ferdinando Pomarici, pubblici ministeri che per anni, non senza grandi rischi personali, si sono impegnati nella lotta al terrorismo, ottenendo sempre dei risultati, pur nel rigoroso rispetto del principio di legalita'. Ora si e' giunti al punto di accusare questi giudici di aver violato il segreto di stato.

323. In Italia, come in Germania, indipendentemente dall'alternarsi dei partiti al governo, e' stata evidentemente seguita la stessa linea di condotta, e cioe' quella di preservare ad ogni costo i rapporti (e specialmente i rapporti di interesse) con il potente alleato, con il ricorso al "segreto di stato" ogni qual volta si presenti il rischio che una verita' scomoda possa diventare di pubblico dominio. Cio' permette di nascondere condotte contrarie alla legge, e offre a chi ricopre una carica di governo il modo di sottrarsi alle proprie responsabilita', costituendo un gravissimo ostacolo all'indipendenza del sistema giudiziario.

324. Il nostro collega Christos Pourgourides ha dimostrato nel suo rapporto, ("Il giusto processo nei procedimenti che riguardano lo spionaggio ed il segreto di stato", ratificato dall'Assemblea nell'aprile del 2007), come si sia fatto impropriamente ricorso ad una legislazione sul segreto di stato poco chiara, e con margini di interpretazione esageratamente ampi, per incarcerare e ridurre al silenzio scienziati indipendenti, giornalisti, avvocati e "gole profonde".

Questa inchiesta dimostra che una definizione troppo ampia e poco chiara di cosa sia il segreto di stato impedisce di chiedere conto ad un esecutivo di evidenti violazioni dei diritti umani. Cosi' come il collega Pourgourides ha giustamente osservato che le informazioni gia' di pubblico dominio non possono costituire "segreto di stato", anche noi dobbiamo batterci perche' le notizie di gravi violazioni dei diritti umani compiute da autorita' governative non debbano restare nascoste sotto la coltre del "segreto di Stato". Posso solo augurare al mio amico Armando Spataro di vincere la sua battaglia per l'affermazione di questi principi in Italia.

Il video della conferenza stampa di Marty, con il riferimento al caso Abu Omar (1) e le critiche alle autorita' italiane (2): 1 2

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