17 maggio 2007

 
     

Omofobia , giornata mondiale : il commento di Terry Davis
di Gabriella Mira Marq

La giornata internazionale contro l'omofobia (IDAHO) è un'iniziativa della societa' civile, e si celebra nell'anniversario del giorno in cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità rimosse l'omosessualita' dalla sua lista di disturbi mentali, il 17 maggio 1990.

In occasione della giornata, un commento del segretario generale del Consiglio d'Europa Terry Davis è stato pubblicato in parecchi giornali europei. Fra l'altro, il segretario generale ha espresso la sua ''preoccupazione che molti individui in posizione di autorità morale firmano o persino consigliano all'odio contro i gay e le lesbiche, dimostrando un'omissione deplorevole nell'esercizio della tolleranza che predicano". Riportiamo di seguito la nostra traduzione dalla lingua originale del discorso integrale di Davis, ricco di spunti di riflessione di straordinaria attualita' anche per l'Italia.

"Nel 1936, il Reichsfuhrer delle SS Heinrich Himmler creo' l'ufficio centrale della Gestapo per il contrasto alla omosessualità e all'aborto. Di conseguenza, si stima che 100.000 uomini siano stati arrestati come omosessuali e circa 50.000 di questi uomini sono stati condannati. Alcuni passarono del tempo in prigioni ordinarie, altri furono forzatamente castrati come alternativa all'incarcerazione e migliaia furono trasferiti in campi di concentramento nazisti. Gli uomini con i triangoli rosa sono stati trattati spesso con particolare durezza sia dalle guardie che dai detenuti. Alcuni omosessuali furono inoltre vittime di esperimenti medici crudeli, finalizzati a trasformarli in eterosessuali.

Le stime affermano che piu' della meta' di essi sono stati uccisi o sono morti per malattia e malnutrizione, ma per coloro che sono sopravvissuti, la liberazione dai campi di concentramento nazisti non ha concluso le sofferenze e le umiliazioni. Non sono stati riconosciuti come vittime della persecuzione nazista ed e' stata rifiutata loro una compensazione. Alcuni omosessuali liberati dai campi di concentramento sono stati persino costretti a scontare fuori di essi le loro condanne. Sessant'anni dopo, nessuno ha chiesto scusa per questo trattamento tragico e agghiacciante ai superstiti dei campi.

Purtroppo, il muro del pregiudizio, della discriminazione e dell'ipocrisia ancora non e' sparito e l'Europa e' spesso piu' tollerante con gli omofobi che con le loro vittime. Mentre e' evidente che, anche grazie all'opera del Consiglio d'Europa, l'orientamento sessuale non determinera' piu' il loro imprigionamento, i bigotti in parecchi paesi europei sono liberi di parlare e comportarsi in base alla loro convinzione omofoba senza alcun timore di sanzione da parte delle autorita'. I funzionari stessi - sindaci, parlamentari e perfino ministri - sono molto spesso i primi ad esprimere e promuovere le idee omofobiche. Molti individui in posizione di autorita' morale sottoscrivono o persino consigliano l'odio contro i gays e le lesbiche, dimostrando un'omissione deplorevole nell'esercizio della tolleranza che predicano. Di conseguenza, l'omofobia in alcune parti d'Europa e' in aumento e ci sono molto pochi governi pronti a parlare per difendere i diritti dell'uomo dei gay e lesbiche in altri paesi.

Questa e' una minoranza che è lasciata ad arrangiarsi da sola. Nel Consiglio d'Europa non diciamo ai nostri Stati membri quanto lontano dovrebbero andare nel riconoscere il diritto delle coppie gay e lesbiche di sposarsi o adottare bambini, perché qualsiasi estensione dei diritti a livello europeo richiederebbe un consenso di tutti e 46 gli Stati membri. Ma per quanto attiene alla protezione dei diritti fondamentali e le liberta' garantite dalla convenzione europea sui diritti dell'uomo - che proibisce la discriminazione per qualunque motivo - non ci può essere alcun compromesso e noi dovremmo difendere questi diritti con convinzione, perseveranza e forza.

Gli standard legalmente obbligatori del Consiglio d'Europa e la legge quadro della Corte europea dei diritti dell'uomo sono chiari ed inequivocabili: coloro che discriminano i gay e le lesbiche non solo stanno offendendo la memoria delle vittime della persecuzione nazista degli omosessuali, ma stanno anche infrangendo la legge. Le vittime della discriminazione hanno il diritto di sporgere denuncia alla corte europea dei diritti dell'uomo, ma questo dovrebbe essere l'ultimo ricorso. Non dovrebbe essere l'unico modo di proteggere i diritti dell'uomo e la dignita' dei gay e delle lesbiche attraverso l'Europa.

Il fatto e' che la situazione in un certo numero di paesi e' un motivo di preoccupazione. Se agli individui e le istituzioni con la responsabilita' di far rispettare le leggi e' permesso propagare l'intolleranza, non sono solo i diritti dell'uomo dei gay e delle lesbiche che sono in gioco. La democrazia, i diritti dell'uomo e la norma di legge non possono funzionare in una società che tollera il bigottismo, il pregiudizio e l'avversione. Se continuiamo a seguire l'altra strada, uno scoppio di violenza omofoba e' soltanto questione di tempo. Ecco perché dobbiamo cessare l'ipocrisia del silenzio e smettere di trattare gli atteggiamenti omofobi come eccentricita' culturale.

È tempo di chiedere scusa per il passato e di comportarsi (di conseguenza) per il futuro. È tempo per l'Europa di dire chiaramente e con forza - non piu' a lungo e mai piu' ".

Speciale diritti

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