16 febbraio 2007

 
     

New York Times : gli Italiani alzano le spalle davanti alle regole
di Giulia Alliani

"L'alzata di spalle non e' un modo di dire, ma il gesto quotidiano che qui sta a ricordare che delle regole non ci si deve poi preoccupare troppo, e che una parte del fascino dell'Italia risiede proprio in questo. Gli Italiani riescono a buttarla in poesia questa faccenda di evadere il fisc0, cercare scorciatoie, costruire senza licenza interi quartieri,o anche solo passare col rosso, fumando, o parlando al cellulare".

"Sottostimiamo le leggi di causa ed effetto" dice Lisa, che gestisce un bed- and-breakfast qui, vicino al Vaticano, "sovrastimiamo la legge dell'universo". Questa pillola di saggezza e' la risposta che emersa dopo una sola, semplice, domanda di Ian Fisher, giornalista del New York Times. Eccola la domanda: perche' Lisa, con la sua Nissan bianca e ammaccata, e insieme a lei qualche altra dozzina di automobilisti romani, in una recente giornata di pioggia, avevano parcheggiato in Via delle Fornaci, ostruendo il traffico, e rendendo le strade piu' pericolose, nonostante il divieto di sosta?

Insomma, spiega Fisher, sintetizzando la risposta di Lisa, si tratta di questo: "Qui non si applica una regola fredda che deve andar bene per tutti. Gli Italiani preferiscono una giustizia tagliata su misura sulla loro realta' e sulla lunga storia che l'ha determinata. In questo caso, le antiche viuzze non permettono di posteggiare nel modo piu' adeguato". Tuttavia - riflette il giornalista - capita, ogni tanto, che, nonostante le ragioni addotte e la loro levita', gli Italiani finiscano col trovarsi di fronte al fatto sgradevole che il mancato rispetto delle regole e' anche parte della malattia italiana.

Due settimane fa, in Sicilia,- racconta Fisher ai suoi lettori americani - un poliziotto di 38 anni, padre di due bambini, e' stato ucciso durante una rissa allo stadio: solo due anni prima era stata approvata, e largamente ignorata, una legge anti-hooligan. Su 31 stadi controllati dopo l'omicidio, solo 6 erano in regola. In questo caso una vita e' andata perduta (anche se alcuni scettici sostengono che il rispetto delle regole non sarebbe servito, perche' il fatto era avvenuto fuori dallo stadio). Tuttavia, sia in questo caso che in decine di altri, il disprezzo delle regole finisce col produrre risultati tutt'altro che gradevoli.

Fisher ricorda anche che il comico Beppe Grillo tiene sul suo sito web una lista aperta che, al momento, contiene un elenco di 25 nomi, tra componenti del parlamento italiano ed europeo, che sono stati condannati definitivamente per qualche reato. E prosegue con alcune recenti notizie e qualche dato: la settimana scorsa un quotidiano riferiva dell'esistenza di un nuovo insediamento appena fuori Napoli, 50 edifici e 435 appartamenti tutti abusivi. Solo nel 2005 sono stati costruiti migliaia di stabili senza licenza. E proprio l'anno scorso l'Italia, con un'economia che arranca ormai da anni, e' finita all'ultimo posto tra i paesi europei meta di investimenti diretti provenienti dagli Stati Uniti.

Il mondo degli affari si duole per una cutura delle regole troppo complicata, tra regole violate e regole incomprensibili. Paolo Catalfamo, l'attuale direttore dell'American Chamber of Commerce in Italia, ricordando i sei anni trascorsi qui alla guida di un fondo d'investimento americano, confida a Fisher: "Impiegavo la maggior parte del mio tempo cercando di spiegare alla sede di San Francisco perche' i regolamenti che ricevevano andavano interpretati. Per loro era inconcepibile l'idea che le regole non avessero un unico significato, ma tanti".

Come per molte altre cose in questo paese, costruito sullo stratificarsi di un passato di fatti e di idee, la spiegazione non e' sempre facile. La risposta classica comprende la storia di un paese frammentato, governato in modo arbitrario da stranieri, o da nobili locali, o da una chiesa che si attribuisce la benedizione di dio. Secondo alcuni esperti non poca della responsabilita' va attribuita alla Chiesa Cattolica Romana: i peccati si possono perdonare. La salvezza non prevede uno standard prefissato; la vita di ciascuno va giudicata a parte. I parenti del morto hanno la possibilita' di pregare per l'intercessione di circa 2500 santi - un sistema perfettamente calibrato sull'ethos individualistico, caratteristico degli Italiani.

Secondo una tesi diffusa, gli Italiani, dopo secoli di caos sotto governi avidi e ostili, hanno concluso che la famiglia e' l'unica istituzione degna di fiducia: tutto cio' che e' esterno alla famiglia, o al clan, si puo' ignorare o aggirare a proprio vantaggio. "Siamo un popolo di santi, eroi, inventori, e azzeccagarbugli: siamo soprattutto furbi" concludeva uno studio sulle italiche virtu' del 1986, che riteneva la struttura mentale degli Italiani poco mutata nel corso dei secoli, "La nostra furbizia consiste nella convinzione che gli altri approfitteranno di noi se noi per primi non approfitteremo degli altri".

Lo Stato risponde alla propria debolezza imponendo troppe leggi. Alexander Stille, professore alla Scuola di Giornalismo della Columbia University, autore di libri sull'Italia, cita dati di parecchi anni fa secondo i quali l'Italia ha circa 90.000 leggi scritte nei codici, mentre la Francia ne ha 7.325, e la Germania 5.587. Ma in Italia le leggi non si fanno rispettare troppo, e il paese ha i tribunali piu' lenti d'Europa. Dice Stille: "Il problema con tante regole e' che risulta quasi impossibile obbedire a tutte, e vengono applicate male". Gli Italiani sono quasi costretti a infrangerle da un sistema che funziona malissimo.

I politici di centro che hanno governato l'Italia dopo la fine della seconda guerra mondiale erano molto corrotti, eppure molti esperti sostengono che la cultura dell'illegalita' ha toccato l'apice negli anni della carriera politica di Silvio Berlusconi. Stille sostiene che Berlusconi, due volte primo ministro, ha creato un collegio elettorale composto di evasori fiscali e di proprietari di case abusive. "Se si chiede il 50% e passa di tasse - ha detto una volta Berlusconi - la richiesta e' scorretta, e allora mi sento moralmente autorizzato ad evadere" E infatti, nel 1994 e nel 2000, dopo le elezioni, si e' sentito in dovere di varare dei condoni per chi non aveva pagato le tasse e aveva case abusive.

Ultimamente, turbato per quella morte allo stadio, qualcuno in Italia si e' chiesto se si possa fare qualcosa, ma gli esperti rispondono 'probabilmente no'. Il nuovo governo di Romano Prodi e' debole, e in Europa le culture nazionali si sono dimostrate poco propense ai cambiamenti, frustrando i sostenitori di un'Unione Europea piu' coesa.

Ma gli ottimisti nutrono ancora speranze: Catalfamo, della Chamber of Commerce, sostiene che, nonostante la scarsezza di investimenti stranieri, e' piu'facile fare affari in Italia adesso di quanto lo fosse dieci anni fa. Secondo altri la classe politica e' vecchia e non potra' durare per sempre. Molti credono che i giovani italiani siano diversi dai loro genitori: "I giovani viaggiano di piu' - dice Carlo Alberto Morosetti business editor in in un canale della tv di stato - navigano nel web, parlano di piu' le lingue straniere". E poi, qui si vive molto bene - il cibo, il mare, uno standard di vita tranquillo, che anche se meno brillante di qualche anno fa, rimane notevolmente alto.

Il problema, con tutta questa grazia di Dio, e' se davvero vi sia la volonta' di cambiare.

Speciale etica e politica

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