NEW del 29 dicembre 2005

 
     

Conflitti d'interessi : ministri e parenti fanno il doppio gioco
di Rita Guma

Questo Governo, si e' caratterizzato per un notevole incremento dei conflitti d'interessi riscontrati rispetto al precedente, con ministri, sottosegretari e loro parenti inadempienti e risoluzione delle incompatibilita' solo dopo adeguata sollecitazione.

La legge n. 215 del 2004 per il conflitto di interessi dei membri del governo pero' parla chiaro, e chiede a chi sia chiamato a coprire una carica di governo di dimettersi da presidente di regione, da incarichi in societa' a scopo di lucro e da incarichi professionali incompatibili, nonche' di astenersi da atti di governo che comportino vantaggi patrimoniali per societa' imprenditoriali familiari.

A parte i casi allo studio dell'Autorita' per la concorrenza e il mercato, cui e' demandata la responsabilita' di far rispettare detta legge - e che al presente riguardano fra gli altri Berlusconi e Lunardi - ben il 20% dei membri del governo (ministri o sottosegretari) si e' trovato a ricoprire uno o piu' incarichi incompatibili con quello governativo, e si e' notato che, dopo le sollecitazioni dell'autorita' a cessare la situazione di incompatibilita', nessuno di essi ha abbandonato l'incarico di governo, preferendo lasciare quello imprenditoriale, professionale o amministrativo.

Un altro problema sono le resistenze di alcuni ministri o sottosegretari a consegnare la documentazione all'Autorita' per gli opportuni controlli, e il problema piu' grave sono i loro parenti, ancora piu' restii a farlo.

L'articolo 5 della legge prevede infatti che i membri del governo trasmettano obbligatoriamente all’Autorita' le dichiarazioni sulle eventuali proprie situazioni di incompatibilita' entro trenta giorni dall'assunzione della carica, mentre entro i sessanta giorni successivi, i sottosegretari e ministri e i loro coniugi e parenti entro il secondo grado sono tenuti a trasmettere anche i dati relativi alle proprie attivita' patrimoniali a partire dai tre mesi precedenti all'assunzione della carica.

Tuttavia ancor oggi, cioe' quasi alla scadenza del mandato governativo, mancano il 20% delle posizioni dei familiari, anche perche' purtroppo la legge in materia di conflitto di interessi non prevede sanzioni nei confronti dei parenti dei titolari di carica che rifiutino di collaborare non fornendo le dichiarazioni richieste.

L'Autorita' lo aveva gia' fatto presente in passato, chiedendo le opportune modifiche alla legge, ma evidentemente - pur nell'intensa attivita' legislativa messa in campo - non si e' trovato il tempo di provvedere....

Speciale etica e politica

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