NEW del 02 novembre 2006

 
     

Le guerre inquinano : per sempre
di osservatoriosullalegalita.org

Le guerre inquinano. Per sempre. Se i soldati italiani si ammalano di tumore dopo pochi mesi di permanenza, cosa succede alla popolazione civile? Quali sono gli effetti diretti e indiretti dell'uranio impoverito? Che tipo di armi sono state usate in Iraq e in Libano? A Firenze ne parleranno il 4 novembre testimoni ed esperti scientifici.

Le ultime guerre nei Balcani e in Medio Oriente hanno segnato un'evoluzione molto preoccupante nel tipo di armamenti utilizzati e di strategie scelte da parte dei militari. Armi in grado di provocare inquinamento pericoloso e permanente, sia diretto che indiretto, sono state utilizzate in aree densamente popolate. Al tempo stesso la scelta di bombardare obiettivi chimico-industriali ha provocato danni ambientali irreparabili e su vasta scala.

Gli organizzatori del convegno si chiedono "quali siano gli effetti sulla popolazione civile, a maggior ragione di fronte all'aumento di casi di malattie incurabili tra i soldati che sono stati inviati in missione in quelle zone, anche solo per alcuni mesi". Pur vivendo nell'era dell'informazione globale, sottolineano, nessuna informazione viene fornita sulle armi utilizzate, sull'impatto ambientale, sugli effetti sulla popolazione civile, sulle precauzioni da prendere da parte dei militari, dei giornalisti e degli operatori umanitari presenti sul posto.

Spetta a un manipolo di giornalisti e fotografi coraggiosi andare a raccogliere di prima mano queste informazioni. Naomi Toyoda e Hitoshi Shimizu, fotogiornalista il primo, regista il secondo, verranno per la prima volta in Italia a mostrare la documentazione fotografica e video che hanno raccolto in Iraq, negli Stati Uniti e in Libano. In una serie di conferenze a Torino, Genova, Firenze, Modena e Ladispoli incontreranno scienziati, studiosi, legali, giornalisti, rappresentanti della societa' civile, di associazioni di militari e delle istituzioni.

La settimana di incontri avviene anche in corrispondenza con la giornata internazionale per la messa al bando dell'uranio impoverito (6 novembre), che vede svolgersi iniziative in tutto il mondo per la promozione di un trattato internazionale contro l'uso di armi all'uranio. L'incontro di Firenze di sabato prossimo, 4 novembre, organizzato dal nodo fiorentino di PeaceLink in collaborazione con il Centro di Documentazione "Semi sotto la neve" di Pisa, rappresenta quindi un'occasione per informare e informarsi sugli effetti delle guerre, ma anche per confrontarsi sugli strumenti democratici, giuridici e nonviolenti che possano fermare un sistema militare e politico che sembra sempre piu' ignorare le convenzioni internazionali, nate per evitare il ripetersi delle atrocita' del secolo scorso.

All'incontro partecipera' anche Monica Zoppe', del gruppo "nuove armi" del Comitato Scienziate e Scienziati contro la guerra, che sta studiando con particolare attenzione le armi utilizzate da Israele in Libano e nella striscia di Gaza. Modera Francesco Iannuzzelli, della coalizione internazionale per la messa al bando dell'uranio impoverito.

L'incontro e' il 4 novembre a Firenze, alle ore 17.00, presso il Circolo SMS Rifredi, Via Vittorio Emanuele II, 303.

Speciale pace e diritti

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