NEW del 27 ottobre 2006

 
     

Legge Bush su tribunali militari : esperto ONU lancia allarme
di Rico Guillermo

La legge sulle Commissioni militari firmata dal presidente George Bush pochi giorni fa viola gli obblighi internazionali degli Stati Uniti secondo le leggi dei diritti dell'uomo in parecchi aspetti, compreso il diritto al ricorso sulla detenzione e alla cisione delle prove. Lo ha detto oggi l'esperto sul terrorismo delle Nazioni Unite.

Egli ha sottolineato che "un certo numero di disposizioni" della legge "sembrano contraddire i principi universali e fondamentali degli standard di un equo processo contenuti nell'articolo 3 delle convenzioni di Ginevra".

Martin Scheinin, il relatore speciale per la promozione e protezione dei diritti dell'uomo e delle liberta' fondamentali nella lotta al terrorismo, come gli altri relatori speciali, e' un esperto di fama internazionale che presta la sua opera gratuitamente per le Nazioni Unite su nomina del segretario generale, relazionando al Consiglio di diritti dell'uomo dell'ONU.

Scheinin ha chiesto che il governo degli Stati Uniti lo inviti per una visita a breve scadenza per discutere le sue preoccupazioni. Egli ha sottolineato che uno dei punti pu' gravi di questa legislazione e' il potere del presidente di dichiarare chiunque, compreso i cittadini degli Stati Uniti, e senza prove, come combattente nemico illegale, un termine sconosciuto nella legge umanitaria internazionale.

Come conseguenza dell'etichettatura, questi detenuti vengono sottoposti non ad un tribunale normale, ma alla giurisdizione di una commissione militare composta. Fra l'altro, i crimini sottoposti a questo tipo di commissioni - ha segalato il relatore ONU - sono molto piu' vasti dei i crimini di guerra come indicati dalle convenzioni di Ginevra.

In particolare in "aperta contraddizione con il par. 4 art. 9 del trattato internazionale sui diritti civili e politici", la legge di Bush nega ai non statunitensi negli Stati Uniti il diritto a ricorrere per verificare la legalita' della loro detenzione, "ledendo un principio fondamentale dell'habeas corpus con effetto retroattivo".

Altra preoccupazione dell'esperto ONU e' la negzione del diritto a vedere la prova giustificativa, visto che la legge stabilisce che le informazioni classificate restino segrete anche se prove, il che ostacola seriamente il diritto ad un processo giusto". Una preoccupazione aggiuntiva e' che alcuni governi potrebbero muoversi - per la loro legislazione antiterrorismo - in questo solco portando ad esempio gli Stati Uniti.

Scheinin ha citato fra gli altri punti da analizzare nella sua visita a Washington perche' riguardanti i diritti umani, il Patriot Act, le politiche di immigrazione, i centri segreti di detenzione e le extraordinary renditions. Il mese scorso, altri cinque relatori dei diritti dell'uomo dell'ONU hanno rifiutato le smentite degli Stati Uniti sulle torture nel centro di detenzione di Guantánamo e hanno ripetuto la richiesta di chiudere quel centro di detenzione.

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