NEW del 25 ottobre 2006

 
     

Caso Abu Omar : segreto di Stato . Rischi per i nostri diritti
di Rita Guma

L'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus esprime preoccupazione per le notizie odierne sul segreto di Stato apposto dal governo Prodi riguardo al coinvolgimento dei servizi segreti italiani nella vicenda del sequestro dell'Imam Abu Omar a Milano il 17 febbraio 2003. Si apprende infatti che il sottosegretario di Stato con delega ai servizi segreti, Enrico Micheli - audito dal Copaco - ha confermato il segreto di Stato sulla vicenda.

Ci chiediamo quale significato possa avere questo segreto, che - mentre per il governo Berlusconi, in carica all'epoca - era praticamente scontato - oggi dipinge scenari foschi per i diritti dei cittadini italiani e per la legalita' internazionale cui anche l'Italia dovrebbe tener fede, avendo sottoscritto non solo il patto atlantico, ma anche l'adesione all'UE, all'OSCE ed al Consiglio d'Europa, per il quale ultimo ha accettato di rispettare la Convenzione europea dei diritti dell'uomo.

Delle due l'una: o l'Italia non era stata avvertita o lo era stata. Nel primo caso significa che gli USA possono scorazzare liberamente nel nostro Paese violandone la sovranita' e mettendo a rischio i diritti di chi sia vittima designata dell'intelligence americana. E non parlo di incapacita' o connivenze dei nostri servizi, visto che potrebbe esserne stato al corrente solo qualche elemento deviato, ma dei timori del governo di contraddire oggi, dopo l'eventuale scoperta che per l'appunto viene nascosta, questa pretesa USA.

E con le conseguenze piu' nefaste, vista anche la novita' della legge siglata da George W. Bush in materia di interrogatori segreti, diritti degli arrestati e ammissibilita' delle prove (ottenute in modo violento e con possibilita' che rimangano segrete) sufficienti a condannare un sospetto di terrorismo (o chiunque si voglia colpire, visto che non ci sono praticamente piu' garanzie ne' possibiita' di difendersi e dimostrare la propria innocenza). E teniamo presente anche il programma informatico che un'universita' americana sta preparando per il governo degli Stati Uniti e che sara' in grado di analizzare per chiavi tutti gli articoli dei giornali (e forse siti) di tutto il mondo, alla ricerca di opinioni sgradite perche' contrarie alla politica dell'amministrazione USA.

Se invece l'Italia era stata avvertita, ci si chiede sia che interesse abbia il governo Prodi a difendere un segreto che copre l'attivita' del proprio predecessore, sia cosa intendano gli attuali governanti per legalita' e per fede alla sottoscrizione di trattati internazionali, convenzioni di Ginevra e patti europei.

Non dimentichiamo che il Consiglio d'Europa ed il parlamento europeo stanno conducendo inchieste parallele sulle extraordinary renditions (consegne speciali di prigionieri segreti in Paesi a rischio tortura) e che i primi risultati di tali indagini sono molto preoccupanti, come lo sono le ammissioni di Bush sull'esistenza di prigioni segrete e metodi d'interrogatorio violenti. Per converso, molto decise sono state invece le posizioni assunte da alcuni rappresentanti delle istituzioni indicate, segnatamente il segretario generale del Consiglio d'Europa Terry Davis, che ha ricordato agli Stati l'impegno sottoscritto e ha suggerito maggiori (non minori) controlli e regole per le attivita' dei servizi di intelligence stranieri sul proprio territorio.

Ciascuno - ammesso che le conosca - si sente al sicuro da queste minacce, perche' crede che comportandosi da onesto cittadino non possa mai capitare a lui, ma sbaglia, poiche' - non essendovi le garanzie - chiunque diventi scomodo, magari per aver espresso anche solo un'opinione contraria all'amministrazione USA, diventa una potenziale vittima di questo sistema perverso, e non potra' uscirne fuori anche se non ha fatto assolutamente nulla!

E questo sia detto anche per chi - nel momento che viene meno qualche garanzia dei diritti fondamentali con la pretesa di garantire sicurezza - gongola pensando che cio' riguardi solo chi e' stato etichettato come terrorista gia' prima della sentenza: nessuno sara' al sicuro, se non dall'azione ben studiata, almeno dagli errori, che si sono gia' verificati in casi emersi di recente (e non sapremo mai piu' quanti innocenti ci siano oggi in prigione, visto che le nuove regole di Bush precludono molte possibilita' di affermare la verita' giudiziaria).

Fra l'altro c'e' da chiedersi come mai non gridi al rischio per i diritti il ministro Roberto Castelli, che si e' battuto contro il mandato d'arresto europeo con la motivazione che non c'erano sufficienti garanzie sulle differenze procedurali ei vari Stati europei. Qui si prospetta l'assoluta assenza di garanzie, signor senatore! Ne' si puo' sperare nel presidente del Copaco stesso, l'esponente dell'ex governo Berlusconi Claudio Scajola, al di la' delle dichiarazioni formali.

Infine ricordiamo che sulla vicenda Abu Omar e' in corso un'inchiesta presso la Procura di Milano, che ha gia' raccolto numerose prove del bliz americano nella capitale meneghina ed ha gia' chiesto di poter interrogare 22 agenti CIA, incontrando ostacoli di vario tipo dal precedente governo (proprio da Castelli) e la mancata collaborazione USA.

Notiamo come - da un lato - la magistratura sia quindi rimasta l'unico baluardo, in Italia, delle garanzie nei confronti di tali fenomeni, e dall'altro come essa - con questa scelta del governo Prodi - venga lasciata sola nell'accertamento della verita' volto a far rispettare i diritti dell'individuo ed a sanzionare chi li calpesta e si fa beffe della legge.

Non ci resta quindi che sperare - per quanto riguarda i prigionieri USA - nell'onesta' dei magistrati militari americani, visto che almeno gli avvocati militari d'ufficio statunitensi si sono dimostrati rispettosi dei diritti degli imputati. E, per quanto riguarda noi Italiani, nell'Europa.

Ora sara' vieppiu' chiaro perche' l'Osservatorio pone tanta attenzione a cio' che succede a Strasburgo e Bruxelles. E - visto che la vigilanza, come evidenziato, e' assicurata dal Consiglio d'Europa - sara' piu' evidente quanto fosse importante avere un commissario UE per i diritti, le liberta' e la sicurezza autenticamente libero dall'influenza USA.

Speciale terrorismo

Speciale voli e prigioni CIA

Speciale diritti con i casi Abu Ghraib e Guantanamo

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