NEW del 18 ottobre 2006

 
     

Vaticano all'ONU : lotta al terrorismo ma tutela diritti umani
di Gabriella Mira Marq

Sembra una risposta alla legge antiterrorismo di Bush varate ieri, anche se in realta' e' un discorso piu' generale, l'intervento di ieri del rappresentante della Santa Sede presso l'ONU.

Mons. Celestino Migliore ha infatti sottolineato l'importanza della salvaguardia dei diritti umani nella lotta al terrorismo e il principio che gli Stati non possono scendere al livello dei terroristi, un punto gia' sottolineato con forza nello stesso consesso dal rappresentante del Consiglio d'Europa e in passato dal presidente della Corte Suprema di Israele. "Misure efficaci antiterrorismo e tutela dei diritti dell'uomo - ha sottolineato il prelato - non sono obiettivi in conflitto".

Egli ha rilevato che "la protezione dei diritti dell'uomo è l'obiettivo primario di tutta la strategia antiterrorismo. L'inaccettabilità assoluta del terrorismo si trova precisamente nel fatto che usa persone non colpevoli come mezzi per ottenere i suoi obiettivi", mostrando cosi' disprezzo per la vita e la dignita' umana. Questa negligenza per la vita raggiunge l'obiettivo cinicamente usando gli individui non colpevoli ed intere popolazioni come scudi umani per proteggere i terroristi e le loro armi, ha precisato il rappresentante del Vaticano, secondo cui una convenzione completa sul terrorismo internazionale dovrebbe statuire chiaramente che nessuna causa, non importa quale, possa scusare o legittimare l'uccisione o la presa di mira intenzionale delle popolazioni civili.

Ma, sottolinea il prelato, la strategia di lotta al terrorismo "non deve sacrificare i diritti dell'uomo fondamentali in nome della sicurezza... altrimenti, corroderebbe i valori stessi che intende proteggere". Il prelato mette il dito nella piaga, evidenziando che non si deve consentire ai terroristi di indicare una simile carenza da parte degli Stati come motivazione per le loro azioni, perche' puo' giustificare e dare dignita' alle loro azioni. Ne' il disprezzo dei terroristi per la vita e la dignita' umana "puo' giustificare di rifiutare loro il trattamento secondo le norme internazionali dei diritti dell'uomo poiche' la legalita' e la certezza giuridica sono il perno della difesa dei diritti dell'uomo".

Secondo Mons. Migliore, il terrorismo e' una manifestazione culturale - nel senso di essere anti-cultura e anti-civililta' - delle percezioni deformate della realta', dei complessi xenofobi, del timore per l'altro, visto come una minaccia, di abuso cinico della religione, per cui le misure legali e le armi non sono sufficienti per affrontare un simile fenomeno. Occorre rispondere anche con gli strumenti culturali capaci di convincere che le alternative non-violente per riparare le rimostranze genuine esistono, come insegna la storia della lotta non-violenta che ha permesso di rettificare i sistemi e le strutture ingiuste in un modo efficace e durevole.

Inoltre la lotta al terrorismo deve includere un impegno politico, diplomatico ed economico coraggioso e risoluto per alleviare le situazioni di oppressione e del marginalizzazione che facilitano i disegni dei terroristi, dato che il reclutamento dei terroristi e' più facile nelle situazioni dove i diritti sono calpestati e le ingiustizie tollerate a lungo, mentre per contro si deve dichiarare fermamente che le ingiustizie che esistono nel mondo non possono mai essere usate per scusare gli atti di terrorismo.

Infine, le religioni ed il dialogo interreligioso hanno un ruolo fondamentale nella contrapposizione alla predicazione dei terroristi, nella promozione della cultura di pace e di rispetto reciproco e nel sostegno alle rimostranze delle genti con mezzi non-violenti. "Questo dovere grave cade sulle religioni - ha concluso il rappresentante vaticano - ma gli Stati e la famiglia delle nazioni possono aiutare promuovendo un ambiente in cui possano fiorire le religioni ed il dialogo interreligioso".

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