NEW del 13 ottobre 2006

 
     

Giustizia USA : pochi appelli , niente motivazioni delle sentenze
di Claudio Giusti*

Il sistema giudiziario americano funziona perché non fa i processi, non fa gli appelli e non motiva le sentenze.

Secondo il governo statunitense, più del 90% delle condanne per i felonies viene ottenuta con il patteggiamento e nelle contee urbanizzate si arriva al 96%. Lo stesso accade, grazie all'American Rule, nella quasi totalità delle cause civili, mentre il 56% delle condanne per omicidio criminale (preterintenzionale e volontario) viene ottenuta con lo stesso sistema.

Per i misdemeanors la procedura è estremamente sommaria e si ritiene che, nei due terzi dei casi, il procedimento non duri più di un minuto. Questa rapidità è dovuta al fatto che, nelle corti di basso livello che sbrigano queste faccende, la presenza di un avvocato difensore non è prevista e spesso nemmeno consentita: se volete un vero processo passate alla corte superiore e intanto restate in cella.

Prassi comune è quella di tenere gli arrestati che non si possono permettere un avvocato e si devono quindi affidare a un difensore d'ufficio, in prigione per un tempo pari a quello che si prenderebbero in caso di condanna: poi, una dozzina alla volta, li portano, incatenati l'uno all'altro, in tribunale dove il difensore pubblico li fa dichiarare colpevoli e il giudice li condanna "time served".

Questo sistema, che funziona perché tutte le parti in causa lo accettano, deve sbrogliare una quantità di lavoro immensa. Ogni anno le 18.000 polizie statunitensi arrestano 15 milioni di persone e i procedimenti giudiziari con l'avvocato d'ufficio sono 5 milioni. [NOTA. La cifra ufficiale degli arresti è di 13.700.000 e i giornali parlano di 14 milioni ma, visto che non ci sono gli arresti per infrazioni stradali e che molti arresti non vengono statisticati, penso che la cifra di 15 milioni di arresti l'anno sia più realistica. E' importante sapere che, sempre secondo il governo americano, la metà dei crimini gravi non viene denunciata alle autorità: probabilmente perché chi subisce il crimine ha più paura della polizia che dei criminali].

I processi davanti a una giuria o a un giudice togato (quelli che producono la nostra conoscenza telefilmica della giustizia americana) hanno il vantaggio di non richiedere che il verdetto e la sentenza siano motivati. La giuria non deve spiegare perché vi dichiara colpevole o non colpevole e nemmeno perché vi manda o non vi manda al patibolo: non deve motivare il suo giudizio, spiegare come ha valutato le prove e le testimonianze e nemmeno lo deve fare il giudice.

Le detenzioni
Le sentenze, di norma, sono immediatamente esecutive e il condannato va, o torna, in prigione direttamente dall'aula (senza passare dal via). In molti casi però il giudice decidere di "mettere in prova" il condannato e di non mandarlo in prigione (a volte accade anche per crimini molto gravi e per condanne molto lunghe).

Questa enorme quantità di arresti e condanne ha prodotto il più grande esperimento di incarcerazione di massa dai tempi di Stalin e l'immenso gulag americano accoglie 2.350.000 carcerati (metà dei quali ha gravi problemi psichiatrici). Nel solo 2005 la popolazione carceraria americana è cresciuta di un numero almeno pari a quello di tutta la popolazione carceraria italiana.

Sono 1.450.00 i galeotti che stanno scontando condanne superiori a un anno nelle carceri statali e federali (trent'anni fa erano 200.000). Gli ergastolani sono 130.000, un quarto dei quali LWOP e di questi ultimi 2.000 erano minorenni al momento del crimine.

I minorenni in riformatorio sono più di 100.000 e 15.000 sono invece finiti nelle carceri per adulti (i minori arrestati sono 2.300.000 l'anno, di cui almeno 500.000 sotto i 15 anni, almeno 120.000 fra i 10 e i 12 e almeno 20.000 sotto i 10 anni d'età. Non è inusuale l'arresto di bimbetti di quattro anni). Degli 800.000 che affollano le jails circa 500.000 sono, più che in attesa di giudizio, in attesa che qualcuno gli trovi un difensore d'ufficio (vedi New Orleans).

A questa enorme massa bisogna aggiungerne 4.100.00 che sono in probation, 800.000 in parole (non hanno scontato tutta la pena) e altri 5 milioni che hanno perso i diritti civili. Il turn over è impressionante: nel 2003 è stato, nella probation, di 2.200.000 persone e nelle carceri di 600.000. Incalcolabile quello nelle jails.

Metà dei detenuti sono afro-americani. Se il tasso d'incarcerazione per i bianchi è di 393 per 100.000 per i neri è 2.531. Se poi si considerano solo i maschi il tasso per i bianchi sale a 717 mentre per i neri arriva a 4.919, ma in molti stati supera abbondantemente quota 10.000. Non stupisce quindi che in un quarto degli USA il 10% dei maschi neri adulti sia in galera. Questo si spiega perché, pur essendo il 13% dei drogati, i neri sono il 35% degli arrestati per possesso di droga, il 55% dei processati per questo reato e il 75% di quelli che stanno scontando una pena per questo delitto.

L'appello
In America l'appello non è un diritto costituzionale e solo i condannati a morte godono di una revisione automatica della loro condanna, ma questa non è assolutamente un rifacimento del processo. L'appello americano è una revisione della costituzionalità e correttezza formale del primo procedimento: in esso non si riascoltano i testi, non c'è la giuria e il condannato ha perso la sua (teorica) presunzione d'innocenza. L'appello capitale può diventare una messa cantata pluridecennale che va su e giù per le corti statali e federali, ma per tutti gli altri la musica è ben diversa.

L'appello vene concesso molto raramente e, per chi ha patteggiato, quasi mai. I tempi dell'appello sono così lunghi che, per rimettere in libertà i 13 innocenti di Tulia, il Texas ha dovuto fare un'apposita legge. Capita spesso che l'innocenza di qualcuno condannato a soli 5 - 10 anni venga riconosciuta solo a condanna scontata. Il sistema giudiziario prevede corti d'appello e corti supreme in ogni stato.

Per ogni stato c'è almeno un distretto giudiziario federale e i distretti sono raggruppati in 11 circuiti federali. Sopra tutti c'è la Corte Suprema Federale. Le corti d'appello hanno, di norma, un potere assoluto nel decidere quali casi udire e quali respingere senza spiegazione. Basti pensare che la Scotus riceve 7 - 8.000 richieste di certiorari l'anno ed emette solo 60 - 70 sentenze.

Non è corretto dire che i giudici americani sono politicizzati, perché essi appartengono a pieno titolo al mondo della politica: sono cioè uomini politici a tutti gli effetti. Essi, avvocati o procuratori che siano, provengono tutti dal mondo forense e tutti hanno alle spalle un periodo più o meno lungo di attivismo politico. A volte sono eletti, ma più spesso nominati da altri uomini politici e tutti, alla fine, rispondono delle loro sentenze al "popolo".

Non sono pochi i giudici che hanno pagato a caro prezzo decisioni invise alla maggioranza degli elettori.

NOTA: per il significato dei vocaboli in corsivo vedi

*Appunti per la conferenza del 10 ottobre 2006. Claudio Giusti esperto di diritti umani, e' membro del Comitato scientifico dell'Osservatorio

Speciale diritti umani

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Processo vergogna

Il test del DNA

Glossario minimo dei termini giuridici americani