NEW del 12 ottobre 2006

 
 
       
 

Genocidio Armeni : senato francese approva legge
di Gabriella Mira Marq

La Camera francese ha approvato la legge sul genocidio degli Armeni nonostante le proteste di Ankara e il parere contrario del governo francese.

In Turchia infatti parlare di genocidio degli Armeni e' vietato, dato che le autorita' ridimensionano il numero dei morti armeni avvenuta parallelamente alla prima guerra mondiale e ne attribuiscono peraltro il decesso alle fatiche dovute ai forzati trasferimenti e non alle violenze, agli stupri ed alla volonta' di pulizia etnica voluta dall'allora governo dei giovani turchi.

La sinistra parlamentare francese ha approvato in massa, mentre la destra ha lasciato liberta' ai suoi eletti o ha deciso per l'astensione, permettendo comunque l'approvazione del provvedimento. Ora il testo deve passare al vaglio del Senato. Proprio l'assemblea parlamentare francese aveva votato nel 2001 una legge in cui l'uccisione in massa egli Armeni in Turchia era considerato un genocidio. La legge appena approvata nella camera bassa prevede invece sanzioni detentive e pecuniarie per chi neghi il genocidio armeno del 1915.

Secondo il ministro francese agli affari europei Catherine Colonna, la posizione contraria del governo alla legge non e' cambiata in questi mesi ed ha dichiarato che questa nuova legge non e' necessaria, dato che e' gia' in vigore quella del 2001. Ha detto inoltre che e' compito degli storici, e non del legislatore chiarire la storia.

Ma i deputati difensori della causa armena hanno sottolineato che in Turchia esiste una legge speculare, che prevede la prigione per chi affermi che si trattava di genocidio e tale legge e' stata voluta dal governo di Tajip Erdogan.

Le critiche di Ankara - che ha parlato della legge come di un colpo alle relazioni dei due Paesi - non si sono fatte attendere, ed il ministro degli esteri francese Jean-Baptiste Mattéi ha dichiarato alla stampa che la Francia resta fedele al dialogo con la Turchia, con la quale ci sono solidi legami di amicizia e cooperazione.

Il parlamento europeo si era espresso ripetutamente per l'importanza del riconoscimento del genocidio degli Armeni prima dell'adesione di Ankara, anche se la Commissione aveva chiesto di non aggiungere altri punti propedeutici all'adesione.

L'ultima risoluzione approvata dal Parlamento europeo sull'apertura dei negoziati con la Turchia sottolinea che l'agenda dei negoziati a livello ministeriale dovra' "iniziare con la valutazione del rispetto dei criteri politici, soprattutto nel settore dei diritti dell'uomo e del pieno rispetto delle liberta' fondamentali sia in teoria che in pratica, aprendo nel contempo la possibilita' di iscrivere altri capitoli nell'agenda dei negoziati" e rivolge un appello alla Turchia affinché riconosca il genocidio degli Armeni, reputando tale atto "come una condizione preliminare all'adesione all'Unione europea".

Inoltre notava che le autorita' turche persistono nel non soddisfare alle richieste riguardanti le questioni armene formulate dal Parlamento europeo nella sua risoluzione del 18 giugno 19871 e sottolineano che "solo se si dimostrerà pronta ad abbracciare i valori dell'Unione europea attuandoli con fermezza e proseguendo sulla via delle riforme la Turchia sarà in grado di garantire l'irreversibilità del processo di riforma e di raccogliere il necessario consenso da parte dell'opinione pubblica dell'Unione europea" (il dibattito UE).

Speciale Europa

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