NEW del 03 ottobre 2006

 
     

Italia viola Convenzione europea dei diritti dell'uomo
di Gabriella Mira Marq

C'e' anche l'Italia fra i Paesi in cui mancanze strutturali importanti nel sistema giudiziario stanno causando tantissime violazioni ripetute della Convenzione europea sui diritti dell'uomo, rappresentando un pericolo serio per lo Stato di diritto. Lo ha stabilito una risoluzione approvata ieri dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. Gli altri Paesi sono Russia ed Ucraina, quindi non siamo in compagnia di campioni dei diritti umani.

La risoluzione critica dell'Italia la lunghezza eccessiva dei procedimenti, che determina la mancata garanzia riguardo ad altri diritti. Fra i problemi vari emersi in occasione dei giudizi della Corte europea dei diritti dell'uomo, quello che in Italia la legge ancora non permette la riapertura di casi penali interni contestati dalla Corte, mentre il governo non ha ancora approntato misure finalizzate a ristabilire il diritto ad un processo equo, malgrado le richieste ripetute a tal fine dal comitato dei ministri e dall'Assemblea.

Vi e' inoltre un mancato progresso verso la soluzione del problema sistematico "di espropriazione indiretta", una pratica abusiva - che e' in effetti una confisca illegale - condotta dalle autorita' locali a detrimento dei diritti di proprieta' dei ricorrenti alla Corte.

Per la Russia il Consiglio d'Europa critica l'eccessiva lunghezza delle detenzioni cautelari e la disapplicazione delle decisioni dei giudici, definita "quasi cronica"'. Stesso discorso vale per l'Ucraina, dove incide anche l'interferenza con l'indipendenza giudiziaria. L'Assemblea inoltre ha deplorato problemi ricorrenti specifici con l'esecuzione dei giudizi della corte europea dei diritti dell'uomo anche in Turchia, Grecia e Romania.

In casi concernenti gli abusi dei servizi di sicurezza, invece, Russia, Turchia e Regno Unito non hanno ancora dimostrato di aver fornire una riparazione agli offesi che avevano fatto ricorso alla Corte conducendo inchieste efficaci sugli abusi.

L'Assemblea ha invitato gli Stati membri incriminati a definire meccanismi interni per l'esecuzione veloce delle sentenze della Corte, come strumenti di controllo parlamentare e rapporti periodici ed ha chiesto di procedere speditamente alla risoluzione dei casi segnalati dalla Corte. In Italia e negli altri Paesi incriminati, suggerisce la risoluzione, i punti indicati dovrebbero essere posti ai primi punti del programma politico.

Se lasciata in vigore troppo a lungo, la mancanza di conformita' mette infatti in gioco l'efficacia dell'intero sistema della convenzione, hanno detto i parlamentari, e quindi si potrebbe configurare una violazione degli obblighi sottoscritti sotto la convenzione e lo statuto del Consiglio d'Europa.

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