NEW del 28 aprile 2005

 
     

Iraq : UNESCO chiede protezione per i giornalisti
di red

L'Unesco ha definito "scioccante" il numero di operatori dei media uccisi, feriti e rapiti in Iraq dall'inizio della guerra, nel 2003.

L'agenzia dell'ONU, che ha fra i suoi scopi quello della difesa della liberta' di stampa e di espressione, ha chiesto misure che diano maggiori garanzie per la sicurezza dei giornalisti dopo un nuovo attacco che ha portato a 55 i morti dei media dall'invasione dell'Iraq negli ultimi due anni.

All'indomani dell'uccisione di un operatore video e del ferimento di un altro giornalista, il direttore generale dell'UNESCO Koïchiro Matsuura ha detto che "i giornalisti che lavorano in Iraq hanno mostrato un coraggio impressionante nel portare avanti i loro doveri professionali per raccogliere e divulgare informazioni".

"Chiedo alle autorita' ed a tutte le fazioni in conflitto in Iraq di rispettare la vita dei giornalisti", ha aggiunto il direttore dell'agenzia ONU. Egli ha spiegato che "il diritto del pubblico di continuare a ricevere informazioni e' cruciale per l'esercizio dei diritti democratici".

In realta' i trattati internazionali prevedono la neutralita' dei giornalisti in zona di guerra e la dichiarazione di Matsuura e' solo l'ultima di una lunga serie di sue condanne agli attacchi ai giornalisti in tutto il mondo.

Alcune settimane fa anche il Consiglio d'Europa aveva sottolineato l'importanza degli inviati di guerra per l'informazione completa ed indipendente, impegnandosi ad agire a tutti i livelli per garantire la sicurezza dei giornalisti in zone di conflitto, anche con norme impegnative per i Paesi paneuropei.

In Italia e' stata appena rimandata la discussione parlamentare della revisione dei codici militari, che avra' come potenziale risvolto collaterale la limitazione dell'informazione da zone di guerra.

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