NOTIZIARIO del 03 marzo 2005

 
     

Velo islamico : musulmana britannica vince la causa
di red

Shabina Begum, studentessa musulmana in Gran Bretagna ha vinto la causa contro la sua scuola e potra' indossare in classe la tunica tradizionale islamica, il jilbab, che copre anche la testa.

La giovane era stata esclusa dal suo liceo che non le consentiva di vestirsi con l'abito che lascia scoperti solo il viso e le mani. Secondo la ragazza la decisione della scuola era quella di impedirle di esprimere la sua fede e non si tratta solo di un fatto locale ma della "conseguenza di un'atmosfera che si e' creata nelle societa' occidentali dopo l'11 settembre".

La causa intentata dalla ragazza al liceo di Luton (Londra) nel 2002, sosteneva che l'istituto ledesse i diritti umani e il diritto allo studio. La ragazza e' stata difesa in appello da Cherie Booth, la moglie del premier britannico Tony Blair.

La Gran Bretagna non ha una legge quadro sulla questione del velo islamico. La Francia e' invece dotata di una legge che impedisce l'uso del velo nelle scuole pubbliche ed infatti un'altra giovane, Chennet Doganay, aveva dovuto rinunciare al velo e pertanto aveva preso la decisione di raparsi a zero per non mostrare i capelli, segno di immodestia per la sua religione.

La Germania lascia liberi di decidere i singoli Leander, la Turchia impedisce l'accesso ai corsi scolastici pubblici alle donne con il velo, e la Corte Europea dei diritti dell'uomo ha stabilito che il divieto e' legittimo.

Speciale diritti umani


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