NOTIZIARIO del 17 gennaio 2005

 
     

Torture : ecco perche' Scilingo era reticente
di red

Adolfo Scilingo, l'ex militare argentino processato in Spagna per torture, genocidio e terrorismo che aveva ritrattato le ammissioni di aver ucciso e torturato circa 70 oppositori del regime ergentino negli anni '70-'80, si e' detto disposto a deporre.

Tuttavia l'imputato ha detto di aver ricevuto minacce riguardanti i suoi familiari se avesse proseguito con le sue rivelazioni riguardanti le sparizioni dei dissidenti fra cui i partenti delle "madri di plaza de Mayo".

Scilingo ha fatto chiaro riferimento all'esercito argentino, dicendo che esponenti di questo - segnatamente il capitano Jorge Godoy, oggi numero uno dell'armata argentina - avevano in passato cercato di obbligarlo a non parlare.

Inoltre ha detto di essere stato temporaneamente sequestrato nel 1997 (prima dell'arresto, avvenuto nel 2001) da gente che "poteva essere stata dell'esercito" che gli disse che se per causa sua fossero stati processati, si sarebbero ricordati della sua famiglia.

Scilingo - che il primo giorno del processo aveva mantenuto il silenzio ed era stato visitato da un medico per verificarne lo stato di salute a seguito di uno sciopero della fame - ha chiesto quindi alla Audiencia Nacional protezione per la sua famiglia, che si trova in Argentina e in Spagna.

L'imputato, per il quale l'accusa chiede oltre 6.000 anni di prigione, era oggi in piedi e in discreta forma fisica, dopo aver chiesto ai medici di somministrargli un farmaco distensivo.

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