NEW del 17 aprile 2005

 
     

Calipari : conferenza stampa Condoleezza Rice Gianfranco Fini
traduz. Giulia Alliani

Dichiarazioni con il Vice Primo Ministro italiano Gianfranco Fini Segretario Condoleezza Rice Benjamin Franklin Room Washington, DC 13 aprile 2005

SEGRETARIA RICE: "Buon pomeriggio, sono felice di dare il benvenuto negli Stati Uniti al Signor Fini, vice Primo Ministro italiano e allo stesso tempo ministro degli Esteri, tutto in una persona. Abbiamo avuto un colloquio molto positivo. Naturalmente l'Italia e gli Stati Uniti sono legati da rapporti che non potrebbero essere piu' stretti. Siamo uniti da valori comuni, siamo uniti dalla nostra lunga storia, uniti da rapporti di parentela e di sangue; tanti sono gli americani le cui tradizioni riportano all'Italia."

"Siamo, naturalmente, uniti nella causa per promuovere nel mondo liberta' e democrazia. Oggi ci si e' presentata l'opportunita' di parlare del Medio Oriente, e in particolare dell'incontro tra il Primo Ministro Sharon e il Presidente Bush e della strada da percorrere per ottenere il disimpegno di Israele da Gaza allo scopo di accelerare il progresso della roadmap. Abbiamo anche potuto parlare del lavoro che conduciamo insieme nel Medio Oriente Allargato e di vari altri argomenti. Per noi non c'e' amico migliore dell'Italia ed e' un grande piacere averti qui, Gianfranco".

VICE PRIMO MINISTRO FINI: "Vorrei aggiungere che e' un piacere reincontrare il Segretario di Stato, Signora Rice, dopo averla vista proprio di recente in occasione della triste circostanza della scomparsa di Giovanni Paolo II e dei funerali che si sono svolti a Roma. Come la Signora Rice ha appena detto gli argomenti che abbiamo toccato, che sono alla base del fatto che c'e' un modo di vedere le cose sinceramente condiviso ed opinioni che conducono ad eccellenti rapporti bilaterali tra i due governi, forse i migliori che abbiamo mai avuto". (1)

DOMANDA: Signora Segretario, mi chiedo se puo' parlare del dissenso all'interno del Dipartimento di Stato, se accettate che le persone discutano, almeno privatamente, dibattendo su diversi indirizzi politici, diverse analisi. C'e' spazio per il dissenso qui? Lo si accetta o le persone corrono dei rischi se contraddicono i funzionari di grado piu' alto?

SEGRETARIA RICE: "Barry, sono un'accademica, quindi come persona che ha un atteggiamento da accademico, credo fortemente nella funzione della discussione, nella funzione del libero e franco scambio di idee. Quand'ero a Stanford e, come rettore, pronunciavo il mio discorso di benvenuto alle matricole, molto spesso gli dicevo che se ci si trova in compagnia di persone che ti dicono sempre che hai ragione, allora vuol dire che si e' nella compagnia sbagliata, e che e' meglio cercarsene un'altra".

"E' dunque e' logico che accettiamo, e che io accetti il dissenso e la discussione. Lo accetto privatamente. Il Governo degli Stati Uniti e' un'unica entita' e, una volta che le decisioni sono state prese, mi aspetto che le persone mantengano quelle decisioni, e niente di meno, perche' c'e' solo un Presidente degli Stati Uniti, ed e' il Presidente Bush. I cittadini americani lo hanno eletto perche' indichi la linea al paese. Ma prima di decidere e mentre cerchiamo di giungere ad una conclusione e di individuare una politica, penso che il dibattito abbia un'importanza enorme".

DOMANDA: Crede che ci sia qualche responsabilita' da parte americana nella morte di Nicola Calipari, un agente dei nostri servizi segreti a Baghdad, avvenuta il 4 marzo?

SEGRETARIA RICE: "Beh, prima di tutto lasciatemi dire che si e' trattato di un evento tragico, una cosa che tutti consideriamo con grande dolore. C'e' un'indagine in corso. Il Ministro degli Esteri ed io abbiamo parlato della necessita' che questa inchiesta sia completa, che sia attenta e che sia giusta. Vorrei portarla a termine in modo da ottenere, se cio' sara' possibile, un quadro chiaro di cio' che e' accaduto. Il Governo Italiano e il Governo degli Stati Uniti hanno instaurato un eccellente rapporto di collaborazione nell'affrontare questo caso e nell'inchiesta, e sono certa che quando essa sara' completata, saremo in grado di dare ragguagli sulle risultanze".

VICE MINISTRO DEGLI ESTERI FINI (2): "Per quanto mi riguarda, devo dire che sono molto felice del tipo di collaborazione che si e' instaurato fin dall'inizio, fin dal principio tra funzionari italiani e nordamericani che stanno tentando di giungere ad una conclusione a riguardo della ricostruzione del tragico evento. E come ha detto la Signora Segretario di Stato, per fare le cose bene e adeguatamente, cio' di cui abbiamo bisogno e' un'indagine accurata, e ci vuole tempo. E vorrei aggiungere a questo proposito che qualsiasi affermazione o dichiarazione affrettata, prima di conoscere gli esiti dell'inchiesta, fa parte soltanto della polemica politica".

DOMANDA: Signor Ministro degli Esteri, Signora Segretaria, grazie molte, come sempre. So che i miei colleghi sono ansiosi di fare delle domande su un altro argomento...[Ndt: segue una domanda a proposito delle polemiche suscitate dalla nomina di John Bolton ad ambasciatore Usa alle Nazioni Unite, con relativa risposta della Rice] (...)

DOMANDA: Di nuovo, tanto per concludere a proposito dell'inchiesta su Calipari. Ricordo che, allora, il Generale Casey parlo' di un periodo di tre o quattro settimane, quindi siamo effettivamente in ritardo per i risultati di questa commissione. Significa che c'e' un qualche disaccordo tra i vostri governi?

SEGRETARIA RICE: "Credo che stiamo procedendo, prima di tutto, in maniera cooperativa e in spirito di amicizia e con l'intento di cercare di capire che cosa e' accaduto. La cosa piu' importante non e' che si faccia in fretta ma che si faccia bene, perche' tutti noi vogliamo poterci fidare delle risultanze dell'indagine una volta che sara' portata a compimento. E desidero sottolineare quanto detto dal Ministro degli Esteri, e cioe' che qualsiasi precoce -- o tentativi precoci di giudicare a priori o di indovinare che cosa produrra' questa inchiesta, non sono in alcun modo di aiuto. Sara' invece utile permettere che essa sia portata a compimento e poi faremo i conti con i risultati".

DOMANDA: Signora Segretaria -- SEGRETARIA RICE: La prossima volta te ne rimane una in meno. (Risata) DOMANDA: Okay. Va bene. La mettiamo nel conto della prossima volta. Signora Segretaria, c'e' -- un altro americano e' stato preso in ostaggio in iraq. Puo' aggiornarci su cio' che il Governo sa, e puo' fare qualche commento sulle vostre eventuali intenzioni di andare incontro ai desideri che l'ostaggio ha espresso nella registrazione?

SEGRETARIA RICE: "Beh, come ben sapete, queste situazioni sono sempre molto difficili e tragiche. La nostra grande speranza e' che, lavorando con coloro che sono in grado di ottenere informazioni, si possa risolvere questo problema in modo positivo, e cio' significa proteggendo la vita dell'ostaggio. Siamo impegnati con tutte le nostre forze con gli iracheni e con altri nel tentativo di farlo. Logicamente gli Stati Uniti continuano ad attenersi alla linea per cui non si viene a patti con i terroristi. Serve solo a incoraggiarli. Ma stiamo lavorando con molto, molto impegno per cercare di mettere in salvo la vita di quell'americano e, oltre a questo, non siamo in grado di confermare niente altro perche', ovviamente, si tratta di una situazione in evoluzione. Vi ringrazio molto".

VICE PRIMO MINISTRO FINI: "Signora Segretaria, se mi consente".

SEGRETARIA RICE: "Oh, mi scusi".

VICE PRIMO MINISTRO FINI: "Ho espresso il mio ringraziamento per la posizione adottata dagli Stati Uniti a proposito della riforma delle Nazioni Unite, una riforma assolutamente necessaria all'interno dell'ONU, ma che non deve creare dissenso nella comunita' internazionale. Non dev'essere una riforma fatta in fretta, a meno che non si raggiunga la completa convergenza".

SEGRETARIA RICE: Grazie. Grazie molte.

(1) La frase risulta cosi' costruita anche nella trascrizione originale in lingua inglese

(2) Le definizioni "VICE PRIMO MINISTRO FINI" e "VICE MINISTRO DEGLI ESTERI FINI" si alternano anche nel testo originale. La stessa Condoleeza Rice all'inizio manifesta un certo stupore trovando le due funzioni riunite, e dicendo "tutto in una persona".


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