NEW del 07 dicembre 2005

 
     

Condoleezza Rice e Pera : i principi liberali ? Vanno aggiornati
a cura di Giulia Alliani

I principi liberali vanno aggiornati ed adattati alle nuove situazioni.

Da un'intervista all'on. Marcello Pera, presidente del Senato (La Gazzetta del Mezzogiorno, 2 dicembre 2005):
DOMANDA: Si discute molto in Italia della strategia antiterrorismo. E ci si scontra sulle sentenze della magistratura. ll centrodestra accusa la magistratura di eccessi garantistici. Ma č giusto combattere il terrorismo rinunciando ai princėpi giuridici della civiltā liberale?

PRESIDENTE PERA: "Alcune decisioni della magistratura sono sconcertanti per l'opinione pubblica. E' come se ci fosse uno scarto fra le sentenze e il sentire. I princėpi della civiltā liberale sono importanti. Ma se non sono efficienti e alcuni li usano per evadere la legge, allora č giusto aggiornarli alle situazioni nuove. Se un paese č invaso da milioni di stranieri illegali,deve difendersi, perché la prima garanzia č la sicurezza dei cittadini".

Dal resoconto ufficiale del dipartimento di Stato USA sulle dichiarazioni del Segretario di Stato, Condoleezza Rice, pronunciate al momento della partenza per l'Europa, 5 dicembre 2005:

"Gli Stati Uniti, e i paesi che condividono l'impegno a difendere i loro cittadini, useranno ogni arma legittima per sconfiggere questi terroristi. La difesa dei cittadini e' il primo e il piu' antico dovere di qualsiasi governo. A volte questo sforzo non viene compreso. Voglio aiutare tutti voi a capire le gravi scelte che cio' comporta, e le responsabilita' relative.

Una delle difficolta' in questo nuovo genere di conflitto e' data dal problema del che cosa fare con i prigionieri che sappiamo o crediamo siano terroristi. Si tratta di soggetti provenienti da molti paesi, spesso catturati lontano dai loro luoghi di origine. Fra di loro ve ne sono di effettivamente apolidi, fedeli solo alla causa estremista del terrorismo internazionale. Molti sono estremamente pericolosi. E alcuni sono in possesso di informazioni che potrebbero salvare delle vite umane, forse migliaia di vite.

I terroristi che vengono catturati nel XXI secolo non rientrano nei sistemi tradizionali della giustizia penale o militare, che furono concepiti per esigenze diverse. Dobbiamo adattarci. Anche altri governi si trovano di fronte a questa sfida. Noi consideriamo i membri di al Qeida e i suoi affiliati come combattenti illegittimi che, secondo il codice bellico, possono essere tenuti prigionieri per impedir loro di uccidere degli innocenti.

Siamo tenuti a trattarli secondo le nostre leggi, che riflettono i valori del popolo americano. Dobbiamo interrogarli in modo da ottenere informazioni potenzialmente significative, in grado di salvare vite umane. Dobbiamo portare i terroristi di fronte alla giustizia ogni qual volta cio' sia possibile.

Per decenni gli Stati Uniti e altri paesi si sono serviti delle 'renditions' per trasportare sospetti terroristi dal paese in cui erano stati catturati ai loro paesi d'origine, o in altri paesi dove potessero essere interrogati, trattenuti, o portati in tribunale. In alcuni casi un sospetto terrorista puo' essere estradato secondo le normali procedure di legge.

Ma gia' da tempo si verificano molti altri casi in cui, per qualche ragione, il locale governo non puo' trattenere o perseguire un sospetto, e allora la normale estradizione non e' una buona opzione. In quei casi il governo locale puo', esercitando la propria sovranita', fare la scelta di cooperare nella 'rendition'.

Tali 'renditions', secondo il diritto internazionale, si possono permettere e sono coerenti con le responsabilita' in capo ai governi, allo scopo di proteggere i loro cittadini".

Speciale diritti con dossier Guantanamo e Abu Ghraib

Speciale terrorismo

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