NEW del 06 novembre 2005

 
     

Nucleare : Iran chiede di riaprire i negoziati con l'Europa
di Mauro W. Giannini

La notizia sulla stampa mondiale oggi e' la richiesta da parte di Teheran di ripresa dei colloqui sul nucleare con la UE e l'apertura degli impianti militari alle ispezioni. In Italia tale notizia e' messa in ombra da una polemica fra i ministeri degli esteri italiano ed iraniano di cui altrove non si trova traccia.

Gli Iraniani devono aver detto piu' o meno che era indifferente che Fini andasse o no alla manifestazione di Ferrara a favore di Israele e in Italia se ne fa un caso, che copre appunto la vera notizia.

Gianfranco Fini aveva detto che non sarebbe andato alla manifestazione a sostegno di Israele perché temeva ritorsioni da parte di Teheran. "Questo linguaggio non e' compatibile con la carica di ministro degli Esteri", avrebbe detto Hamid Reza Asefi, portavoce del ministero degli Esteri iraniano, aggiungendo che il fatto che Fini "andasse o non andasse alla manifestazione per noi non era importante. E non deve pensare che qualcosa di speciale sarebbe accaduto".

Questo sempre secondo la Farnesina, che risponde (Reuters), "che le affermazioni del portavoce iraniano vanno respinte al mittente, perché il Ministro Fini non puo' certo accettare lezioni di comportamento provenienti da un portavoce estero". Ma di fatto il capo della diplomazia italiana ha dato implicitamente del terrorista al governo di Teheran.

Quanto alla lezione, sembra abbiano solo ricambiato quella lezione datagli da Fini dalle pagine del Corriere in merito alle pur condannabili affermazioni del presidente iraniano: "Le parole di Ahmadinejad aiutano coloro che operano affinché il Medio Oriente non si stabilizzi mai e divampi di nuovo il fuoco perché è quel fuoco che alimenta il terrorismo".

Oggi invece l'Iran ha presentato all'UE una richiesta formale di riaprire i negoziati nucleari lanciando tuttavia nuovi segnali di sfida alla comunita' internazionale. A meno di tre settimane da una nuova riunione importante dell'Agenzia atomica dell'ONU, l'Iran ha proposto nello stesso giorno a Francia, Gran Bretagna e Germania di riprendere il dialogo.

Tre lettere sarebbero state inviate - secondo le agenzie di stampa iraniane - dal referente iraniano per il nucleare, Ali Larijani, che insiste sulla necessita' di negoziare. Tuttavia Teheran ha annunciato di aver ripreso la conversione dell'uranio e di voler riprenderne l'arricchimento e gli Europei hanno fatto capire pero' che non e' possibile riprendere un negoziato se gli Iraniani non cesseranno le loro attivita' nucleari.

Ma Teheran parla di interessi e di diritti legittimi di usare il nucleare per scopi civili, ed il fatto che voglia autorizzare la partecipazione di investitori iraniani e stranieri per condurre tale attivita' lo farebbe effettivamente pensare. Il portavoce degli esteri Asefi ha anche implicitamente confermato l'esistenza di una proposta russa di consorzio per la conversione.

Asefi ha detto pure che gli ispettori dell'ONU giunti in Iran il 28 ottobre hanno potuto visitare il sito militare di Parchin, a sud di Teheran, ed hanno potuto parlare con il personale. La visita ha fatto seguito ai ripetuti sforzi dell'AIEA a tornare nel sito dopo una prima ispezione a gennaio. Gli ispettori hanno infatti voluto condurre ulteriori controlli di radioattivita' negli edifici e nell'area del complesso militare, dopo che la visita di gennaio aveva rivelato che non vi era alcuna traccia di radioattivita'.

Che l'Iran voglia utilizzare il nucleare a scopi bellici e' invece una reiterata accusa di Washington, accusa che i controlli effettuati piu' o meno legalmente non hanno permesso di sostenere con riscontri, mentre e' invece vero che gli USA posseggono molte testate nucleari e che il Pentagono sta pensando di usarle anche per attacchi preventivi in caso di sospetti attacchi terroristici.

Speciale pace

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