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NEW del 16 settembre
2005
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FAO
: Ciampi , egoismo comprare armi mentre si muore di fame "Una società che spende centinaia di miliardi in armamenti e consente che ogni anno muoiano di fame cinque milioni di bambini è una società malata di egoismo e di indifferenza". Lo ha affermato alla cerimonia per i 60 anni della FAO il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, secondo il quale dal solco che divide Paesi ricchi e Paesi poveri "traggono origine e alimento i fenomeni che minacciano la sicurezza di tutti noi: l'estremismo, il fondamentalismo, l'odio etnico". E cio' mentre secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Agricoltura e l'Alimentazione il dialogo interculturale combatte persino la fame nel mondo. La FAO ha scelto infatti come tema della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che si e' celebrata ieri e oggi a Roma, "Agricoltura e dialogo interculturale", per richiamare il contributo all'agricoltura mondiale dato dal dialogo interculturale, che permette scambi di metodi e scoperte nella ricerca o sul campo. Il capo dello Stato ha sottolineato che "coloro che hanno conosciuto un mondo senza Nazioni Unite hanno caro l'enorme progresso compiuto dall'umanità; sanno quanto dobbiamo alla saggezza e alla lungimiranza degli ideatori e dei firmatari della Carta di San Francisco. Essi cercarono di dare vita ad una società internazionale fondata sulla legalità e sulla solidarietà; seppero guardare lontano ed immaginare, mentre infuriava ancora la guerra, un mondo in cui ogni essere umano sarebbe stato in grado di soddisfare, dopo il diritto alla sicurezza, il diritto al cibo". Il presidente Ciampi ha ricordato che "al di fuori del mondo industrializzato, centinaia di milioni di esseri umani vivono la disperazione quotidiana di non trovare di che nutrirsi, di non riuscire a dare la speranza di una vita dignitosa ai propri figli. Fame e denutrizione stringono in una morsa letale popolazioni già vittime di terribili malattie - AIDS, malaria e tubercolosi - di guerre e conflitti etnici. La coscienza non può non ribellarsi di fronte a questa strage silenziosa". Ciampi ha ribadito che sconfiggere la fame nel mondo e' uno degli obiettivi del millennio e che "i governi dei Paesi sviluppati hanno promesso di raggiungere entro il 2015 un livello di aiuti pari allo 0,7% del loro Prodotto Interno Lordo", ed in questo l'Italia ha giocato ed ha intenzione di giocare un ruolo significativo. Tuttavia, ha aggiunto il presidente, "i fattori chiave dello sviluppo sono gli stessi in ogni parte del mondo: stabilità, legittimità democratica dei governi, certezza del diritto, rispetto dei diritti umani e civili, libertà economica, tutela del patrimonio ambientale e delle proprie radici culturali. Creare queste condizioni, senza disperdere preziose risorse in sanguinosi conflitti armati e nei mille rivoli della corruzione, è compito primario dei beneficiari". Il capo dello Stato - che e' un economista - ha avvertito che "il settore agricolo, tuttavia, potrà realizzare appieno il suo potenziale solo se i prodotti dei Paesi in via di sviluppo potranno accedere liberamente ai mercati dei Paesi industrializzati. La positiva conclusione del Doha Round consentirebbe, secondo le stime della Banca Mondiale, di strappare alla povertà oltre cento milioni di persone". Ciampi ha ammonito anche che "una società che spende centinaia di miliardi in armamenti e consente che ogni anno muoiano di fame cinque milioni di bambini è una società malata di egoismo e di indifferenza. Dobbiamo colmare il solco - fatto di ingiustizia e di disperazione - che divide Paesi ricchi e Paesi poveri; da esso traggono origine e alimento i fenomeni che minacciano la sicurezza di tutti noi: l'estremismo, il fondamentalismo, l'odio etnico". "La povertà e la fame sono i più antichi nemici dell'umanità. - ha concluso il Presidente - Per la prima volta nella storia disponiamo dei mezzi per sconfiggerli: abbiamo le risorse economiche, la tecnologia e il sostegno dell'opinione pubblica. Dipende soltanto da noi". ___________ NB:
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