NOTIZIARIO del 17 febbraio 2005

 
     

Armi nucleari ad Aviano : due interrogazioni in regione Friuli
di red

E' stata presentata ieri nel consiglio regionale della regione autonoma Friuli Venezia Giulia una interrogazione sulla questione della base militare di Aviano, a seguito delle rivelazioni relative alla presenza in loco di decine di testate nucleari.

Secondo il rapporto U.S. Nuclear Weapons in Europe - gia' pubblicato dal Natural Resources Defense Council - gli USA mantengono in Europa un numero di bombe nucleari tre volte superiore a quello che finora si conosceva e che dei 90 ordigni situati in Italia, 50 si trovano nella Base Usaf di Aviano.

I consiglieri del gruppo di RC Pio De Angelis, Igor Canciani e Kristian Franzil hanno chiesto alla giunta regionale "a chi è affidato il monitoraggio dei livelli di inquinamento prodotti dalla base di Aviano ed il controllo ambientale in caso di incidente, con conseguente inquinamento batteriologico, chimico o nucleare; quali misure di sicurezza sono previste, in caso di incidente, o di fuga di materiale radioattivo o di altra natura (chimica o batteriologica)".

I consiglieri inoltre hanno chiesto "se la prefettura di Pordenone si è dotata di un protocollo di intervento, in caso di incidente con rischio di contaminazione del territorio e/o della popolazione da materiale radioattivo, chimico o batteriologico, ed in tal caso in cosa consiste detto protocollo; se detto protocollo prevede il coinvolgimento dei comuni limitrofi".

Infine l'interrogazione chiede "se non si ritiene di dover chiedere al Gverno nazionale, lo smantellamento della base militare suddetta, in considerazione della sua pericolosità e, oltretutto, della sua ormai inutilità strategico militare, nello scenario internazionale".

Sulla questione dell'illegalita' della presenza di armi nucleari sul territorio italiano si era invece incentrata un'interrogazione al presidente della regione Illy presentata il 12 febbraio dalla consigliera Bruna Zorzini del PdCI.

La consigliera ricordava "come lo spiegamento delle armi statunitensi in Europa sia regolato da una serie di accordi segreti che i governi europei non hanno mai sottoposto ai rispettivi parlamenti" e che il trattato di non-proliferazione delle armi nucleari all'articolo 2 recita "Ciascuno degli stati militarmente non-nucleari, si impegna a non ricevere da chichessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, né il controllo su tali armi e congegni esplosivi, direttamente o indirettamente".

Ad Illy viene chiesto se "non intenda adoperarsi - con la fermezza che il Governo della regione Sardegna ha dimostrato nel voler salvaguardare L'Arcipelago della Maddalena - per pretendere dal Governo nazionale la necessaria trasparenza nei confronti dell'istituzioni e della società regionale intera rendendo pubblici gli accordi segreti in base ai quali fu realizzata la base USAF di Aviano, sollecitando al pari garanzie certe per la sicurezza delle nostre popolazioni che prevedano l'attivazione ed il potenziamento di sistemi di monitoraggio della radioattività".

Inoltre la consigliera - ricordando ad Illy di essersi espresso a favore del processo di moratoria delle armi di distruzione di massa - sollecita a realizzare lo statuto della regione autonoma, che all'art. 4 consente di "mettere in campo quelle azioni nei confronti delle Autorità governative che ci consentano il ritiro dal nostro territorio regionale delle bombe tattiche che il mutato scenario internazionale ai nostri confini non giustifica più".

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