NEW del 3 settembre 2005

 
     

Nucleare : Iran , Unione Europea non vuole opzione militare
di Mauro Giannini

Arrivano nuove informazioni sul programa nucleare iraniano proprio mentre l'Europa chiarisce che non c'e' posto per l'opzione militare contro Teheran. Il ministro degli esteri britannico Jack Straw in rappresentanza dell'UE ha dichiarato infatti che "nessuno ha mai parlato, ne' ha in programma, un attacco militare contro l'Iran".

Nella conferenza stampa finale della riunione di Newport, il ministro ha sottolineato che "la questione del nucleare iraniano puo' e dev'essere risolta attraverso mezzi diplomatici" ed ha ribadito: "E' nota la mia posizione su questo argomento".

Anche il rappresentante della politica estera UE Javier Solana ha commentato: "Non c'e' posto per l'opzione militare". L'idea di un intervento armato era stata avanzata da diversi esponenti del governo americano, poiche' gli USA accusano teheran di star preparando armi atomiche.

L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica AIEA ha intanto segnalato ieri che, malgrado la sua indagine, restano domande circa le funzioni chiave di 18 anni di attivita' nucleare clandestina dell'Iran e quindi ancora non si puo' "concludere che non ci sono materiali nucleari o attivita' connesse nel Paese. Fra le domande senza risposta, secondo il rapporto, cosa e' stato ricevuto e quando, dalla rete del mercato nero diretta dallo scienziato pakistano Khan.

Il rapporto AIEA dice che l'Iran aveva prodotto migliaia di chili di esafluoruro di uranio che, a seconda del livello di arricchimento, puo' essere usato come fonte di energia come nucleo di ordigni nucleari. La quantita' di gas pompato sarebbe di circa sette tonnellate. Un ex ispettore nucleare dell'ONU ha detto che sarebbe abbastanza per un'arma atomica.

Il documento - preparato dal direttore dell'IAEA Mohamed ElBaradei e scritto in un linguaggio insolitamente forte - non conclude comunque che l'Iran stia perseguendo un'arma nucleare e Teheran insiste di star operando solo a scopi pacifici.

Dopo che l'Iran ha ripreso la conversione il mese scorso, le nazioni europee che stanno conducendo la trattativa, Francia, Gran Bretagna e Germania, hanno fissato per il 3 settembre la scandenza perche' Teheran congeli il suo processo nucleare o rischi di trovarsi ad affrontare la minaccia del rinvio al consiglio di sicurezza dell'ONU - un avvertimento che e' stato recentemente ripetuto dal presidente francese Jacques Chirac.

Il Consiglio di sicurezza, a sua volta, potrebbe applicare sanzioni, anche se si pensa che Cina e Russia possano opporre il veto.

Speciale pace

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