NEW del 14 agosto 2005

 
     

Costa D'Avorio : missione ONU bloccata , interviene Kofi Annan
di Carla Amato

Il segretario generale dell'ONU Kofi Annan ha epresso rincrescimento per il fatto che i movimenti dei peacekeepers delle Nazioni Unite siano stati impediti in Costa D'Avorio e si e' appellato agli Ivoriani affinche' desistano da ogni azione che possa mettere in crisi il processo di pace.

In base ai recenti rapporti della missione di pace ONU, UNOCI, i suoi movimenti sono stati bloccati nel sud controllato dal governo, sebbene il presidente Laurent Gbagbo abbia fatto una dichiarazione-appello agli abitanti affinche' non ne impediscano le operazioni. Due osservatori disarmati dell'UNOCI hanno ricevuto un'accoglienza ostile giovedi' a Gagnoa, una cittadina distante 270 chilometri dal principale centro commerciale del grande produttore di cacao, Abidjan.

Si tratta del secondo incidente nella cittadina meridionale in due giorni, incidenti apparentemente generati dalla popolazione civile. Un gruppo di persone non identificate della stessa citta' aveva infatti gia' costretto una equipe civile dell'UNOCI che doveva incontrre le autorita' del luogo a tornare indietro mercoledi' scorso.

Il portavoce dello speciale rappresentante dell'ONU in Costa D'Avorio, Alan Doss, ha detto ai giornalisti che potrebbe essere aperta un'inchiesta internazionale su questi attacchi. Il primo ministro Seydou Diarra aveva gia' chiesto che l'ONU conducesse un'indagine sugli assalti notturni ad Anyama e Agboville verificatisi il 23 luglio, dato che la missione UNOCI comprende anche polizia civile ed esperti di diritti umani.

La missione internazionale, che opera per eseguire le relative risoluzioni dell'ONU, dovrebbe controllare l'applicazione del cessate il fuoco in Costa D'Avorio - sia nel sud filogovernativo, sia nel nord controllato dai ribelli - dopo gli accordi firmati a seguito di lunghe trattative, ed eventualmente intervenire affinche' esso venga mantenuto.

Il processo di pace e' comunque rallentato ogni giorno da episodi nuovi cui non sembra affatto essere estraneo il governo: oltre agli assalti subiti dalla missione ONU nel sud filogovernativo, le milizie filopresidenziali hanno a piu' riprese minacciato e aggredito i giornalisti e gli operatori dei media in vista delle elezioni presidenziali di ottobre.

Pertanto essi ben difficilmente potranno dar seguito all'invito rivolto loro qualche giorno fa da Alan Doss di aiutare il processo di pace con un contributo culturale e informativo che faccia anche comprendere il ruolo della missione di pace ONU nel Paese.

Dal canto loro i ribelli hanno rifiutato di deporre le armi secondo il progetto di disarmo sottoscritto in precedenza, a causa della promulgazione da parte del presidente Laurent Gbagbo di nuove leggi elettorali senza l'approvazione del parlamento.

Speciale pace e diritti umani

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