NEW del 3 agosto 2005

 
     

Costa D'Avorio : intimidazioni ed attacchi da milizie filogovernative
di Carla Amato

Le milizie filogovernative della Costa D'Avorio stanno usando minacce contro i giornalisti e gli operatori dei media in vista delle elezioni presidenziali di ottobre. La preoccupante segnalazione giunge da diverse associazioni per la protezione della liberta' di stampa nel mondo.

Il 26 giugno alcuni membri della milizia "giovani patrioti" ha attaccato gli uffici della radio televisione Ivoriana, una rete pubblica, e di radio Costa D'Avorio, ad Abidjan, chiedendo che le stazioni diffondessero una dichiarazione del loro leader, Charles Blé Goudé. Il comunicato chiamava a raccolta i simpatizzanti perche' fermassero i dimostranti dell'opposizione nelle aree del paese contollate dal governo.

I miliziani hanno fatto anche diverse scorribande nella citta' - il centro economico del Paese - distruggendo copie dei giornali di opposizione, "Il Patriota" (che supporta il partito dell'ex primo ministro Alassane Ouattara) e "Il Nuovo risveglio" (che sostiene la formazione dell'ex presidente Henri Konan Bédié). Il 25 luglio i giovani patrioti hanno assaltato Edipresse, l'unico distributore di giornali privati, e distrutto centinaia di copie di giornali ivoriani ed esteri.

Le azioni attuali ricalcano quelle gia' messe in atto nel 2004 dal gruppo durante una crisi politica. In quell'occasione gli assalti costrinsero alcune redazioni a traslocare temporaneamente. E' in effetti dal 2000, anno in cui il presidente Gbagbo prese il potere, che vi sono attacchi e scontri dovuti a queste milizie ai danni di stampa ed opposizione. Gruppi come i 'giovani patrioti' hanno creato un "regno del terrore", monopolizzando anche i dibattiti politici e altre occasioni di discussione politica, al punto che nessun partito di opposizione riesce piu' a realizzare convegni e discorsi pubblici per il timore di attacchi.

Il governo, dal canto suo, ha varato sanzioni sproporzionate per i media informativi internazionali, accusati talora di essere responsabili del clima di violenze, come nel caso di Radio France International. Le violenze sono invece cresciute durante la cessazione delle trasmissioni dell'emittente, trasmissioni peraltro bloccate anche per la BBC, per un certo periodo, a causa di un attacco dei ribelli al sistema di trasmissione che diverse reti estere condividono in Costa D'Avorio.

Intanto il gia' difficile processo di pace nel Paese ha subito un ulteriore rallentamento a causa del rifiuto dei ribelli di deporre le armi secondo il progetto di disarmo sottoscritto in precedenza. Il motivo del rifiuto e' la promulgazione da parte del presidente Laurent Gbagbo di nuove leggi che restringono il numero di persone eleggibili alle prossime presidenziali, leggi varate senza l'approvazione del parlamento.

In previsione della competizione elettorale i due principali partiti di opposizione ivoriani si erano accordati contro il presidente uscente Gbagbo.

Speciale pace e diritti umani

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