NEW del 24 luglio 2005

 
 
       
 

Terrorismo : finalmente l' ONU dirà chi può dirsi terrorista
di Gabriella Mira Marq

I diplomatici dell'ONU hanno modificato il progetto per la riforma delle Nazioni Unite per includere finalmente una definizione di terrorismo.

I leader mondiali dovrebbero riuscire a trovare un accordo prima della discussione di settembre in assemblea generale, di modo che, ove approvata, la definizione possa aprire la via ad un trattato completo contro terrorismo, bloccatosi per anni sulla domanda chiave di chi possa essere indicato come terrorista.

Il dibattito ha evidenziato infatti - grazie alla questione Arabo-Israeliana - la divergenza di vedute per cui quelli che una nazione vede come terroristi per un'altra sono combattenti per la liberta'. Dietro a questa, piu' palese, vi sono tante altre situazioni controverse, come quella ceceno-russa, quella curdo-turca, quella uguiro-cinese e le altre in cui i rifugiati politici potrebbero essere espatriati ove etichettati come terroristi.

Jean Ping, presidente uscente dell'assemblea generale dell'ONU, aveva evitato di inserire il terrorismo nel programma di riforma elaborato all'inizio di giugno, invitando i governi a fare di piu' per alleviare la poverta' e garantire i diritti dell'uomo. Il suo programma modificato pubblicato venerdi' prevede invece che i leader mondiali adottino una convenzione completa contro il terrorismo entro il settembre del 2006.

Il programma da' anche per la prima volta una definizione politica di terrorismo, sebbene fossero gia' state stilate in passato dalle Nazioni Unite liste di terroristi e gruppi terroristici utilizzate per incarcerare e incriminare sospetti, e dopo quasi un anno dall'approvazione della risoluzione ONU sulla lotta al terrorismo che si prestava dunque ad interpretazioni soggettive.

Inoltre spiega come potrebbero essere costituiti due nuovi corpi dell'ONU, la Commissione per la costruzione della pace - tesa ad accertare i Paesi che emergono da un conflitto non comincino nuovamente a combattere - ed il Consiglio di diritti dell'uomo che sostituira' la Commissione sui diritti dell'uomo ormai screditata.

Mentre il trattato antiterrorismo e' fortemente caldeggiato dagli Stati Uniti, speranzosi di riunire intorno alla propria idea e di nemico combattente ed alla propria strategia antiterrorismo gli altri 190 Paesi appartenenti alla Nazioni Unite, piu' controverso appare invece il bilanciamento fra difesa dei diritti e lotta al terrorismo, campo nel quale ci sono gia' verificati diversi squilibri e violazioni denunciate dalle associazioni per i diritti umani.

Dato infatti che i membri del nuovo consiglio per i diritti dovrebbero essere scelti non solo in base all'equilibrio regionale, ma anche in funzione del loro contributo "alla promozione ed alla protezione dei diritti dell'uomo", sara' delicato stabilire in che categoria inserire ad esempio gli USA, accusati sovente di violazione dei diritti umani e che riconoscono il tribunale penale ONU per i crimini di guerra solo quando gli imputati non siano americani, ma che tuttavia si ergono a difensori dei diritti umani nei confronti di Paesi come la Cina o il Pakistan.

Per quanto riguarda la prevenzione del terrorismo sul piano culturale, che non richiede invece una definizione precisa di esso, lo stesso Kofi Annan ha fatto sua pochi giorni fa la proposta di Jose' Luis Zapatero di un'"alleanza" occidente-Islam moderato.

Speciale terrorismo

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