NEW del 04 luglio 2005

 
 
       
 

Abu Omar : per gli USA un problema di uso di fondi
di Giulia Alliani

Il problema della violazione della sovranita' dello stato italiano nel caso del rapimento dell'imam Abu Omar, avvenuto a Milano due anni fa, occupa le pagine dei giornali italiani e dei piu' importanti quotidiani nazionali americani.

Non suscita invece particolare interesse, negli Stati Uniti, sulle testate minori, giornali locali che preferiscono catturare l'attenzione dei propri lettori grazie a lunghi e dettagliati articoli che elencano le spese pazze degli agenti della Cia in Italia.

Qui tengono banco non le relazioni internazionali, ma i conti degli alberghi e dei ristoranti, i nomi di hotel lussuosi che vantano centri benessere con vasche di marmo, i prezzi dei minibar, dove una lattina di Coca-Cola puo' costare anche 10 dollari, e altre rivelazioni del medesimo tenore.

Le missioni della Cia vengono dipinte come un incrocio tra le imprese di James Bond e una vacanza italiana finanziata dai contribuenti americani.

A questo proposito va ricordato che, non molti mesi fa, il 16 marzo, con un voto bipartisan (420 si', 2 no) il Congresso americano aveva approvato un emendamento presentato dal deputato Edward J.Markey (Democratico), che impedisce l'utilizzo di qualsiasi tipo di fondi per operazioni in contrasto con gli obblighi legali derivanti dalla Convenzione contro la Tortura, firmata dal presidente Reagan e ratificata dal Senato nel 1994.

Gli agenti della Cia potranno forse evitare guai con la giustizia italiana, ma non e' proprio sicuro che qualche noia non possa venirgli proprio dall'emendamento Markey, e proprio negli Stati Uniti.

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Vicenda CIA e immagine degli Italiani all'estero