NEW del 07 giugno 2005

 
     

RAI Mediaset : rappresentante media OSCE critica effetti legge Gasparri
di Gabriella Mira Marq

Il rappresentante dell'OSCE per la liberta' dei media ha bocciato la situazione della TV italiana ad un anno dall'approvazione della legge Gasparri e giudicato inadeguate le scelte del premier nel campo dei media a seguito dell'entrata in vogore della legge Frattini sul conflitto d'interessi.

Presentando un rapporto sulla situazione dei media in Italia, con osservazioni e raccomandazioni, Miklos Haraszti ha detto oggi che la legge Gasparri - introdotta in Italia nel 2004 - non ha portato cambiamenti significativi nell'attuale concentrazione proprietaria del mercato televisivo del nostro Paese.

"La TV pubblica RAI e la privata Mediaset continuano a controllare oltre il 90% delle emittenti televisive e dell'audience", ha detto Haraszti, il cui predecessore, Freimut Duve, aveva criticato il nostro sistema radiotelevisivo proprio nel discorso di chiusura del proprio mandato.

"Il duopolio RAI-Mediaset ha deprivato il pubblico italiano di una effettiva varieta' di fonti di informazione ed ha quindi minato le garanzie di pluralismo. Cio' e' stato aggravato politicamente dal fatto che la societa' della famiglia del primo ministro Berlusconi, Fininvest, sia l'azionista di maggioranza in Mediaset".

Il rapporto OSCE e' stato presentato ad un anno dall'adozione della legge Gasparri per la regolamentazione del settore radiotelevisivo, e della quasi contemporanea legge Frattini sul conflitto d'interessi.

La Gasparri era stata presentata come il modo di incoraggiare una competizione fra le trasmissioni analogiche ed il digitale terrestre, e il rapporto rileva che effettivamente cio' dovrebbe avvenire.

Secondo Haraszti, infatti, a dispetto di quello che potrebbe apparire come un notevole passo in avanti per la modernizzazione del mercato dei media, non e' riuscita a rimediare all'anomalia italiana e demonopolizzare la tv allo stesso tempo".

Il rappresentante per i media dell'OSCE ha anche parlato di RAI dominata dai politici e - parlando del conflitto di interessi del premier Silvio Berlusconi - ha detto che la scelta di una formula legale che non distacca completamente il presidente del Consiglio da imprese televisive e' un problema che riguarda il punto di vista della qualita' della democrazia e della fiducia del pubblico nella trasparenza della competizione politica e della gestione del governo.

Speciale libera informazione con le critiche di OSCE, parlamento europeo e consiglio d'Europa alla TV italiana


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