NOTIZIARIO del 25 marzo 2005

 
     

Antitrust avvia istruttoria su diritti calcio Mediaset RTI
di red

L'Autorita' Antitrust ha avviato un'istruttoria su RTI, Mediaset e Fininvest per presunte restrizioni della concorrenza nell'acquisizione dei diritti calcistici.

L'Autoritā della Concorrenza e del Mercato ha preso la decisione relativamente alla acquisizione di diritti di trasmissione legati alle partite del campionato di calcio di serie A e B. In particolare, l'analisi dell'Autorita' si e' incentrata sui contratti stipulati da RTI per l'acquisizione dei diritti di trasmissione delle partite interne del campionato di serie A e B di alcune squadre di calcio, per le stagioni sportive dal 2004 al 2007.

Nel corso dell'estate 2004, RTI ha infatti stipulato contratti con le societa' sportive del MILAN, dell'INTER, della SAMPDORIA, della ROMA, dell'ATALANTA, della JUVENTUS ed altre squadre per la trasmissione delle partite casalinghe del campionato di serie A e di serie B. RTI, con separata scrittura privata, ha anche acquisito i diritti di prima negoziazione e di prelazione relativi ai diritti di trasmissione con scritture private.

La valutazione dell'impatto concorrenziale di tali contratti desta, secondo l'Autorita' "alcune preoccupazioni". La quantificazione delle restrizioni alla concorrenza determinate dai vincoli di esclusiva e' dovuta alla durata oltre che all'ampiezza dei contratti, che si riferiscono ai diritti relativi alla trasmissione a pagamento e ad accesso condizionato con qualsiasi modalita' e mezzo trasmissivo e anche le scritture private sono potenzialmente in grado di influire sui meccanismi competitivi del mercato.

Tale pratica commerciale, secondo l'Autorita', puo' produrre effetti escludenti nei confronti degli attuali e futuri concorrenti, anche in considerazione del fatto che i diritti televisivi in esclusiva, sottoscritti con le squadre di maggior rilievo del campionato di calcio italiano, sono estesi a tutte le piattaforme trasmissive, a partire dall'anno in cui scadono i contratti per la trasmissione via satellite delle partite sottoscritti da Sky Italia.

L'Antitrust spiega che "in considerazione dell'importanza che i diritti calcistici rivestono per l'acquisizione di elevate quote di ascolto anche allo scopo della vendita di prodotti pubblicitari agli inserzionisti, ai fini della valutazione del caso in esame, l'autorita' per la concorrenza considera mercato rilevante quello della raccolta pubblicitaria sul mezzo televisivo".

Inoltre "il settore televisivo č composto da una serie di mercati collegati da relazioni di tipo orizzontale e verticale... In particolare, a valle operano emittenti che vendono direttamente i propri servizi televisivi ai consumatori finali ("mercato della televisione a pagamento") ed emittenti che offrono contenuti televisivi gratuiti (cd. televisione in chiaro), finanziando tale attivitā attraverso la vendita di inserzioni pubblicitarie all'interno della propria programmazione ("mercato della raccolta pubblicitaria sul mezzo televisivo")".

Sono presenti, quindi, due mercati distinti ma collegati. Il mercato della raccolta pubblicitaria sul mezzo televisivo e' caratterizzato dalla circostanza che i guadagni pubblicitari avvengono sulla base dei risultati di audience. La domanda e' quindi esercitata dagli inserzionisti di pubblicita'. Il mercato della televisione a pagamento si esaurisce invece nella relazione economica diretta tra l'emittente televisiva e i consumatori finali, che esercitano una domanda di prodotti televisivi a pagamento.

L'Autorita' spiega che "entrambi i tipi di emittenti (in chiaro e a pagamento) operano sui contenuti per acquisire quote di audience; le condotte delle une influenzano, quindi, i risultati economici delle altre. Inoltre, gli operatori di pay-tv, potendo inserire spot nell'ambito della loro programmazione, sono anche attivi nel mercato della raccolta pubblicitaria televisiva e costituiscono una forma di pressione concorrenziale effettiva nei confronti delle societa' che finanziano l'offerta di programmi prevalentemente attraverso la raccolta pubblicitaria".

Infine, anche gli operatori di televisione in chiaro possono operare nel mercato della televisione a pagamento (in genere con prodotti di pay-per-view), e rappresentano quindi, secondo l'Antitrust, "una minaccia potenziale e/o effettiva alle posizioni acquisite dagli operatori di pay-tv".

Valutati questi elementi, l'Autorita' ha ritenuto quindi di avviare una procedura istruttoria. In precedenza era stata l'Autorita' garante per le Comunicazioni ad aprire un procedimento (questa volta su RAI, RTI e Mediaset), e comminare multe per motivi in parte attinenti alla raccolta pubblicitaria, costituendo, a suo giudizio, le due reti - pubblica e privata - una sorta di duopolio televisivo.

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