NOTIZIARIO del 30 marzo 2005

 
     

Oil for food : Kofi Annan , non mi dimetto , Kojo sotto accusa
di Rico Guillermo

Si dice tranquillo Kofi Annan, ritenendo di essere stato scagionato dal rapporto della commissione d'inchiesta sullo scandalo 'Oil for food', e pertanto comunica che non intende dimettersi.

Al centro delle critiche per diversi mesi e soprattutto adesso che il figlio Kojo e' stato riconosciuto coinvolto nella vicenda, il segretario generale dell'ONU ha dato l'annuncio in una conferenza stampa a New York affermando: "C'e' molto lavoro da fare e andro' avanti". Il riferimento e' alla storica modifica degli organismi delle Nazioni Unite prevista per settembre.

In effetti dal rapporto non e' emersa alcuna prova che incrimini Annan, e c'e' stato un proscioglimento formale dai sospetti di nepotismo e corruzione. Non altrettanto vale per il figlio Kojo, a libro paga di una societa' svizzera cui erano stati appaltati nel 1998 i contratti di controllo del materiale spedito in Iraq, in buona parte rivelatosi di scarsa qualita' o scaduto.

Nel rapporto, infatti, la commissione indipendente presieduta dall'ex direttore della Federal Reserve Paul Volcker, accusa Kojo Annan d'aver tentato di coprire le sue relazioni con la societa'. Questo articolo e' © osservatorio sulla legalita'. Secondo il testo, Kojo "ha attivamente partecipato agli sforzi della Cotecna" per nascondere i legami con lui.

Inoltre il rapporto, che mette in dubbio "le azioni di Kojo Annan... e l'integrita' dei suoi affari", critica Kofi Annan per non essersi sufficientemente accertato che non vi fossero conflitti d'interesse negli affari del figlio. Ma Annan ha detto di essere "un'inchiesta approfondita" lo scagionera' da ogni accusa ed ha sollecitato la commissione a farla".

La commissione ha gia' fatto sapere che proseguira' la sua inchiesta su questo punto e il segretario generale dell'ONU ha esortato il figlio a collaborare. A febbraio, un primo rapporto ha messo sotto accusa il direttore del programma dal '97 al 2003, Benon Sevan, accusato di essere intervenuto nell'attribuzione dei contratti e di aver bloccato le indagini dei revisori.

Lo scandalo "petrolio contro cibo" nacque dalla deviazione di un programma di aiuti dell'ONU che doveva alleviare la situazione della popolazione irachena - soprattutto i bambini - colpita dagli effetti negativi dell'embargo attuato contro Saddam Hussein.

I retroscena di "Oil for food", rivelati nel 2004, sono stati da allora fonte di grande imbarazzo per l'ONU e il suo segretario generale, del quale ad un certo punto furono anche chieste le dimissioni da parte della stampa USA e da alcuni senatori americani della commissione d'indagine parlamentare americana. Questo articolo e' © osservatorio sulla legalita'. Sia in quella occasione che in quest'ultimo atto, hanno mostrato il loro pieno appoggio ad Annan gli Stati Uniti, molti Stati europei e l'Unione Africana.

E' anche vero che molti Paesi (fra cui Francia e Russia, contrarie alla guerra in Iraq) e alcune imprese petrolifere degli Stati Uniti (da ricordare che il vicepresidente Dick Cheney era direttore di Hallyburton) sono sospettati dalla commissione di aver lucrato illegalmente per miliardi dalla vicenda.

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