NOTIZIARIO del 4 marzo 2005

 
     

Movimenti : quanto c'è di spontaneo in quelli spontanei ?
di Giulia Alliani

Qualche giorno fa ci siamo occupati di "Nashi", la nuova organizzazione giovanile russa alla quale il Cremlino fornisce il suo supporto, temendo che si possa verificare in Russia qualcosa di simile alla rivoluzione di velluto ucraina.

Il 31 gennaio il notiziario dell'Osservatorio aveva anche pubblicato alcune informazioni a proposito di "In cammino senza Putin", il movimento giovanile anti-Putin cosi' chiamato in contrapposizione al movimento filogovernativo "In cammino insieme".

L'8 febbraio negli Stati Uniti, nel corso di una trasmissione televisiva, si e' avuta la conferma ufficiale: anche i movimenti anti-Putin potrebbero non essere cosi' spontanei come sembrano. Si tratta molto semplicemente di leggere la trascrizione di un dibattito andato in onda sulla TV MSNBC l'8 febbraio di quest'anno.

Il programma era 'Hardball con Chris Matthews'. Fra gli altri ospiti erano presenti Michael Ledeen, dell'American Enterprise Institute, e Wendy Sherman, consigliere del Dipartimento di Stato durante l'amministrazione Clinton.

Ledeen, autorevolissimo rappresentante del movimento neo-conservatore, di cui fanno parte anche Wolfowitz, Rumsfeld, Cheney, stava rispondendo ad alcune domande sulla possibilita' di un intervento americano in Iran. Veniva citato il discorso di Bush sullo Stato dell'Unione: "To the Iranian people, I say tonight: As you stand for your own liberty, America stands with you." ("Agli Iraniani dico stasera: l'America e' con voi mentre volete sostenere la vostra liberta'") e Chris Matthews, l'intervistatore, chiedeva:

"Significa che siamo favorevoli ad un cambio di regime? Che li sosterremo se ci sara' una rivolta? "Si'" rispondeva Ledeen, e Matthews: "Ma questo che significa? Si potrebbe dire che sarebbe come in Ungheria nel 1956, solo che, in questo caso, andremmo li' ad aiutare gli insorti?"

Ledeen: "Beh, speriamo di no. Speriamo che sia come in Ucraina nel 2005".

Matthews: "Beh, non e' che abbiamo fatto molto se... Ledeen: "Non credo che ci sia poi molto da fare". Matthews: "Che cosa abbiamo fatto in Ucraina..."

Ledeen: "Gli abbiamo dato dei soldi. Gli abbiamo dato addestramento alla resistenza non violenta, che e' importantissima. Saperla fare e' importante. Noi abbiamo una lunga tradizione a questo proposito. E poi comunicazione, in modo che persone in luoghi diversi sapessero che cosa stava succedendo nelle altre zone".

Matthews: "Beh, pero' in Ucraina abbiamo potuto entrare. Potremmo fare la stessa cosa oggi in Iran se...Ci lascerebbero entrare nel paese per aiutare a stabilire la democrazia?" Ledeen: "No".

A questo punto entrava nella conversazione il senatore Wendy Sherman: "Adesso credo pero' che le nostre leggi non ci permettano nemmeno di sovvenzionare gruppi di cittadini, corsi di addestramento. Sara' necessario fare delle modifiche. Credo sia un errore, dobbiamo porre tutti molta attenzione".

Poi il dibattito prendeva un'altra via. Se pero' qualcuno si era illuso che il movimento arancione fosse non solo nato, ma anche cresciuto spontaneamente, dopo queste ammissioni, dovra' probabilmente ricredersi.

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