NOTIZIARIO del 31 gennaio 2005

 
     

Iraq : gli Iracheni al voto a dispetto di attacchi e previsioni
di Shorsh Surme*

Dopo 50 in Iraq si sono tenute le prime elezioni generali nella storia del Paese. Gli elettori si sono recati ai vari seggi fra le esplosioni, nella speranza di eleggere i 275 membri del Parlamento nazionale di transizione fra i 111 gruppi politici partecipanti alle elezioni, costituendo un governo di transizione, ponendo fine quanto prima in modo pacifico all'occupazione americana e ripristinando la sovranità e l'indipendenza del Paese.

Dal punto di vista dell'intero processo di voto, le elezioni sono andate contro ogni previsione catastrofica fatta sia di una parte dell'Occidente e del mondo arabo, sia dei media che hanno continuato a minimizzare la volontà popolare irachena di partecipare le elezioni per voltare pagina.

Secondo i regolamenti dall'Alta Commissione Elettorale, le più di 5525 stazioni elettorali delle varie parti del Paese si sono aperte alle 7:00 di ieri, ora locale, le 5:00 ora italiana. Più di 6000 addetti alla sicurezza sono diventati i primi elettori delle varie zone del paese, in modo che potessero recarsi in seguito per tempo ai vari seggi a svolgere il loro importante compito di salvaguardia della sicurezza.

I membri del governo ad interim sono stati i primi elettori al seggio della zona verde di Baghdad, anche i due leader kurdi Barzani e Talabani hanno votato nelle primissime ore del mattino sia per l'Assemblea Costitunete Irachena sia per il rinuovo del parlamento del Kurdistan.

Secondo gli osservatori internazionali presenti, gli elettori della zona meridionale del paese ad alta concentrazione di musulmani sciiti e nella zona curda, relativamente più sicura, hanno dimostrato un alto entusiasmo, con code di votanti in alcuni seggi di Najaf e Bassora, come le lunghe code nei seggi nelle due città curde di Arbil e di Sulymania.

Alcune ore prima della chiusura ufficiale delle urne alle 17:00, il presidente della Alta Commissione Elettorale indipendente Adel al-Lami ha comunicato che gli elettori registrati all'interno del paese erano 13 milioni, con un tasso di votanti del 72%, mentre gli iracheni votanti all'estero avevano superato quota 180 mila, pari al 65% degli elettori registrati all'estero. Tuttavia, durante un'altra conferenza stampa tenuta al termine del voto, un funzionario della Commissione elettorale indipendente ha ridotto il tasso dei votanti al 60%, valutando inizialmente in circa 8 milioni i votanti registrati.

Il governo provvisorio iracheno ha adottato una serie di rigorose misure di sicurezza per garantire l'agevole svolgimento delle elezioni generali, senza tuttavia riuscire ad impedire gli attacchi terroristici contro i vari seggi.

Il terrorista di Al-Qaeda Abu Musab Al-Zarqawi in un comunicato online ha attribuito ai suoi seguaci la responsabilità della serie di sanguinosi attacchi ai seggi elettorali verificatisi lo stesso giorno, minacciando di trasformare il giorno della votazione nel più oscuro nella storia del Paese.

Secondo dati del Ministero degli Interni iracheno, in giornata in Iraq si sono verificate decine di attacchi terroristici che hanno provocato la morte di almeno 36 persone e il ferimento di 90, per la maggior parte civili. Inoltre il ministro della Giustizia è sfuggito per un soffio alla morte in un attacco contro la sua residenza privata a Baghdad.

Ciò nonstante, i popoli dell'Iraq hanno continuato ad andare a votare per voltare la pagina definitivamente e per vivere in un Iraq democratico e federale.

*giornalista kurdo iracheno

Speciale pace e diritti


by www.osservatoriosullalegalita.org

___________

I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE

 

 

Iraq: voto, i commenti dei leader occidentali

Iraq: voto, i Kurdi sono pragmatici

Iraq : in cerca di stabilità per celebrare le elezioni