NOTIZIARIO del 22 ottobre 2004

 
     

Iraq : in cerca di stabilità per celebrare le elezioni
di
Shorsh Surme

Hushyar Zebari - il ministro degli Esteri del governo provvisorio iracheno - ieri in una conferenza stampa a Baghdad ha dichiarato "che dal 22 al 24 novembre prossimi si terrà in Egitto una conferenza di alto livello mirante alla promozione della stabilità politica irachena e all'offerta di appoggio alle elezioni generali irachene".

Zebari, ha confermato le partecipazione ai lavori i rappresentanti dei paesi confinanti con l'Iraq, dell'Egitto, dei membri del G 8, della Cina e dell'Onu. I suddetti paesi avevano dato la loro disponibilità durante la 59esima Assemblea generale dell'Onu tenutasi a New York il 28 settembre scorso.

Zebari ha anche sottolineato che la conferenza era stata proposta congiuntamente dall'Onu e dal governo provvisorio iracheno. Secondo la risoluzione N° 1546 del Consiglio di Sicurezza approvata l'8 giugno scorso, l'Iraq deve tenere le elezioni generali, istituire un parlamento provvisorio ed elaborare una Costituzione duratura nel gennaio 2005.

Tuttavia il quadro della sicurezza in una parte dell'Iraq si sta continuamente deteriorando, con frequenti casi di rapimento di ostaggi, violenze e scontri. Quindi molti nutrono dubbi sul fatto che le elezioni generali irachene possano tenersi in tutto il paese secondo il calendario previsto ed in modo giusto e trasparente.

Inoltre l'organizzazione dei musulmani sciiti guidata da Al Sadr e l'assemblea degli anziani dei musulmani sunniti, hanno affermato che parteciperanno alle elezioni solo con la fine dell'occupazione straniera e l'ampia supervisione della comunità internazionale. Anche il segretario generale dell'Onu Annan ha affermato che il difficile quadro della sicurezza in Iraq potrebbe influenzare le elezioni generali e se non migliorerà, sarà difficile che in Iraq si tengano elezioni.

Recentemente anche il segretario di Stato americano Powell ha riconosciuto che le violenze in Iraq potrebbero aggravarsi, il che influenzerà le elezioni generali. Nonostante le varie parti abbiano raggiunto una comunanza di vedute sullo svolgimento di una conferenza per la promozione della stabilità politica irachena, non è difficile vedere che i motivi delle varie parti sono diversi e gli argomenti sono ancora da discutere e determinare.

Le Nazioni Unite "sperano" che le elezioni in Iraq si svolgano a gennaio 2005 come previsto, nonostante l'escalation di violenza. La presenza di funzionari dell'Onu alle elezioni "dipende" dalla sicurezza nel Paese. Lo ha dichiarato Ashraf Jehangir Qazi, l'inviato Onu a Baghdad.

Feisal Amin al-Istrabadi, il nuovo ambasciatore iracheno al Palazzo di vetro, ha avvertito che i terroristi sono determinati nel far fallire il voto di gennaio e ha chiesto a molti Paesi affinché invino truppe per proteggere gli osservatori Onu incaricati di controllare le prime elezioni libere in Iraq. Qazi ha detto che la sicurezza sarà "il fattore prioritario" nel determinare quanti funzionari Onu torneranno in Iraq.

Attualmente in Iraq ci sono 35 uomini dell'Onu: al-Istrabadi giudica questo numero "insufficiente". Qazi ha sottolineato che la Commissione elettorale irachena - non l'Onu - ha la responsabilità delle elezioni e ha affermato che è incoraggiante che il primo ministro iracheno, Ayad Allawi, abbia espresso "determinazione" perché le elezioni si tengano il 31 gennaio.

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