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NOTIZIARIO del 21
gennaio 2005
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George
W. Bush : sondaggi negativi e discorsi di libertà Il 58% della popolazione mondiale ritiene che la rielezione di Bush avra' "un impatto negativo sulla pace e la sicurezza" nel mondo, e solo il 26% pensa che invece avra' una ricaduta positiva. E' il dato che emerge da un sondaggio della BBC effettuato su 22.000 persone che vivono nei cinque continenti. L'Indipendent del Sud Africa evidenzia invece che il 56% degli Americani pensa che che la vittoria di Bush sia una buona cosa per il mondo, mentre solo il 39% e' in disaccordo. Un sondaggio del Guardian - da cui emerge che la situazione in Iraq e' un fattore chiave per molte persone - evidenzia anche che per la prima volta il fastidio dell'opinione pubblica mondiale verso Bush sta traducendosi per molti anche in un'opinione negativa anche sugli Americani. George W. Bush - che ha prestato giuramento ieri sulla scalinata del Congresso degli Stati Uniti, sul Campidoglio di Washington - ha parlato nel suo discorso di liberta' come di un "requisito per la sicurezza" degli Stati Uniti ma anche come "missione del nostro tempo", e si e' impegnato a "mettere fine ovunque nel mondo" alla tirannia. Si tratta di un discorso solo apparentemente politico. Da un lato vi e' l'aspetto economico, piuttosto evidente, di guerre condotte solo in luoghi dove vi sono risorse petrolifere, e di guerre che comportano un budget stratosferico per la difesa. Se vi fossero dubbi in tal senso basta guardare chi era Dick Cheney e chi sono stati i finanziatori di Bush alle presidenziali. Si aggiunge il fatto che Bush - come pure Cheney - e' uno dei 40 milioni di Cristiani rinati americani, ed il credo di questo gruppo religioso e' che occorra ingaggiare una battaglia per ripulire il mondo e meritare il premio che derivera' dall'armagheddon finale. Non a caso, tutti gli obiettivi di Bush coincidono non con tirannie, ma con regimi a sfondo religioso basato sull'Islam. I Cristiani rinati, peraltro, vedono gli Ebrei come amici fraterni, quindi Paesi come l'Iran, che - oltre ad avere pozzi di petrolio - costituiscono anche una minaccia per Israele, sono nel mirino. Ovviamente il discorso ha un carattere piu' universale: "la sopravvivenza della liberta' nel nostro Paese dipende sempre piu' dal successo della liberta' in altre terre... In un mondo che si muove verso la libertà, siamo decisi a mostrare il significato della liberta'". Per i manifestanti che hanno cercato di esprimere il loro dissenso durante il discorso, e per le vittime degli "errori" commessi durante i raid americani in Iraq che hanno ucciso per sbaglio centinaia di civili, il significato della liberta' di Bush e' piuttosto amaro. Tutti gli approfondimenti, i retroscena, le curiosita' sul voto USA
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