NOTIZIARIO del 26 settembre 2004

 
     

Iraq : re di Giordania non ritiene possibili elezioni
di Mauro Giannini

Il re di Giordania Abdallah ha parlato ieri delle elezioni in Iraq esprimendo riserve sulla possibilita' che esse possano tenersi entro breve tempo. Un altro parere autorevole si aggiunge a quelli gia' espressi da Powell e Rumsfeld, e conferma il giudizio dato - sulla scorta dei dati del Pentagono - da Madeleine Allbright, ex ministro USA, sullo stato dell'organizzazione delle elezioni nel Paese mesopotamico.

In un'intervista a Le Figaro, Abdallah ha detto che sara' impossible da tenere corrette elezioni in Iraq nello stato attuale di caos e che solo gli estremisti guadagnerebbero qualora le elezioni si tenessero in gennaio senza migliorare la situazione della sicurezza. Gli Stati Uniti e le autorita' irachene ad interim insistono che le elezioni andranno avanti.

Abdallah ha detto che e' preoccupato che le elezioni parziali fatte escludendo le zone violente come Falluja (come ipotizzato da Rumsfeld) potrebbero isolare gli Iracheni arabi sunniti e generare divisioni profonde all'interno del Paese. "Soltanto se la situazione migliorasse le elezioni potrebbero essere organizzate entro la scadenza."

Il re giordano ha anche sollecitato le autorita' irachene a reclutare nell'esercito ufficiali di medio livello provenienti dalle forze di Saddam Hussein e fornire un addestramento piu' adeguato alle truppe: "piu' velocemente ricostituiamo il vecchio esercito, migliore sara' il nuovo" ha detto il re.

Il re di Giordania ha mostrato di mantenere molti contatti in Iraq esprimendosi anche sulla vicenda delle due italiane rapite e assicurando di avere buone notizie sulla loro situazione. La Giordania - che sebbene buon alleato di Washington in Medio Oriente e ben disposta verso l'attuale governo di Baghdad e' stata talora tacciata di lasciar infiltrare in Iraq i terroristi - e' anche patria di Al Zarqawi.

Abdallah - che oggi sara' a Roma - ha parlato prima dei colloqui a Parigi con il presidente francese Jacques Chirac sulla situazione nell'Iraq, che il governo francese considera con estrema preoccupazione.

Lunedi' il ministro degli affari esteri francese Michel Barnier ha detto che la Francia e' disposta a sostenere una proposta degli Stati Uniti di conferenza internazionale sull'Iraq, ma soltanto qualora gli USA prevedessero il ritiro delle proprie truppe e se fosse prevista la partecipazione dei rappresentanti dell'opposizione armata.

Speciale pace e diritti


by www.osservatoriosullalegalita.org

___________

I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE

 

 

Allawi ad Iran e Siria: le truppe della coalizione devono restare

Iraq: critiche a Bush da 26 ex ufficiali e diplomatici