NOTIZIARIO del 25 maggio 2004

 
     

ONU e violenze : quanto costa la pace in Africa
di Elisa Mabrito

Si apre oggi in Etiopia la conferenza del Consiglio di Pace e Sicurezza dell'Unione Africana, cui partecipera' in rappresentanza del presidente della Commissione UE Romano Prodi il commissario per gli aiuti umanitari e lo sviluppo Poul Nielson.

La struttura operativa di pace per l'Africa creata grazie all'Unione europea e' adesso operativa con un budget di 250 milioni di euro per supportare le operazioni di pace in Africa. La rapidita' con cui l'Europa ha approvato la struttura di pace riconosce la credibilita' e l'autorevolezza dell'Unione Africana nel prendersi la responsabilita' della pace nell'area e la struttura da' concrete possibilita' alla risoluzione dei conflitti ed alla stabilita' in Africa.

Il Consiglio di Pace e Sicurezza dell'Unione Africana, operativo da gennaio di quest'anno, e' speculare al consiglio di sicurezza dell' ONU e conta 15 membri stabili, ha mandato ampio nella prevenzione dei conflitti, nella risoluzione e nella gestione con maggioranza qualificata. E' un primo decisivo passo verso una maggiore autonomia nella gestione dei conflitti africani, ad oggi in buona parte controllati dalle forze occidentali che pero' spesso hanno portato piu' danni che benefici.

Infatti agli accordi degli USA con decine di Stati africani per ottenere l'immunita' a fronte di cospicui finanziamenti (che finiscono nelle mani di pochi governanti locali) hanno ammesso implicitamente che le truppe americane commettono spesso abusi nei territori che dovrebbero invece proteggere. Nel caso della Repubblica Democratica del Congo, invece, un recente rapporto parla di rapporti sessuali con adolescenti da parte di truppe delle Nazioni Unite soprattutto di nazionalita' marocchina e uruguaiana.

Sono stati trovati molti casi di ragazze giovanissime, anche di 13 anni, vittime di violenze di gruppo da parte dei miliziani e che non possono sopravvivere e trovare cibo nei campi di rifugiati se non accettano di sottomettersi a rapporti sessuali con militari della forza di pace delle Nazioni Unite. Infatti la situazione di ragazze madri le pone al di fuori della solidarieta' del gruppo, per questioni culturali e le truppe ne approfittano promettendo alle ragazze una banana o un dolcetto per il loro bambino in cambio di prestazioni sessuali.

La grave situazione e' emersa con le testimonianze di alcune ragazze, ma anche di operatori umanitari. Il turpe commercio e' nel mirino delle Nazioni Unite, che ha deciso di adottare per questi casi la "tolleranza zero".

by www.osservatoriosullalegalita.org

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