NOTIZIARIO del 28 marzo 2004

 
     

Annan si scusa per il genocidio del Ruanda
di Carla Amato

Il segretario generale dell'ONU Kofi Annan ha aperto venerdi' una conferenza commemorativa in ricordo delle vittime del 1994 nel genocidio del Rwanda chiedendo scusa a livello istituzionale e personale per i circa 800000 civili uccisi ed inizialmente ignorati dai leader mondiali.

"La comunita' internazionale e' colpevole di omissione" ha detto Annan, che all'epoca guidava l'agenzia di pacificazione dell'ONU e chiese ai vari Paesi di inviare contingenti di pace nello Stato interessato dal pogrom. "Credo che a suo tempo feci del mio meglio. Ma capii dopo il genocidio che sarebbe occorso piu' che lanciare l'allarme e chiedere sostegno."

Non e' la prima volta che il segretario generale delle Nazioni Unite ha criticato l'ONU ed i propri errori, ma egli ha detto che il ricordo del genocidio ruandese e di quello in Bosnia-Herzegovina hanno influenzato molti dei suoi pensieri e delle sue azioni come guida dell'organismo mondiale.

Un rapporto commissionato dall'ONU nel 1999 accuso' l'organizzazione mondiale di essere stata timida, disorganizzata e malcondotta prima dei massacri e di aver omesso di intervenire all'inizio del genocido. Nel 2000 il Consiglio di sicurezza dell'ONU ammise ufficialmente la sua responsabilita' per aver fallito nel fermare le uccisioni in Ruanda.

Il Canada, che ha guidato molti autoesami dell'ONU a riguardo, ha detto che la comunita' internazionale non aveva ancora costruito strutture capaci di affrontare simili brutalita', ma che in futuro dovrebbe esserne capace.

Il genocidio ruandese si consumo' per l'odio tribale fra Tutsi e Hutu, due popolazioni con caratteristiche somatiche e fisiche differenti e che avevano occupato alternativamente nella storia collocazioni diverse nelle fasce sociali.

Nessuna brutalita' fu risparmiata. Intere famiglie furono cancellate. I prigionieri, quando non venivano uccisi a colpi di machete, erano tenuti in prigioni talmente strette che erano costretti a stare ammassati in piedi.

Annan ha designato il 7 aprile giornata internazionale di riflessione sul genocidio del Ruanda ed ha appoggiato una richiesta del governo ruandese di osservare in tutto il mondo un minuto di silenzio alle ore 12 di ciascuna localita'.

"Nessuno di noi deve mai dimenticare o essere tentato di dimenticare, quel genocidio che avvenne in Ruanda... alla luce del giorno" ha concluso Annan.

by www.osservatoriosullalegalita.org

_____________

I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE COPIATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE

 

il dossier diritti umani