NOTIZIARIO del 23 giugno 2004

 
     

Libertà di espressione in internet e cyberdissidenza
di red

La lotta contro il terrorismo ha comportato un pesante inasprimento del controllo della Rete nel mondo, sia nelle democrazie, sia nei regimi autoritari.

Lo conferma l'organizzazione internazionale per la difesa della libertà di stampa Reporters sans fontieres, che ha presentato ieri il suo rapporto in inglese, francese e spagnolo "Internet sotto stretta sorveglianza" 2004, di cui riportiamo l'introduzione di Julien Pain tradotta in italiano.

Il rapporto analizza la situazione della libertà di espressione sul Net in oltre 60 paesi, dopo aver constatato che dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 i diritti degli internauti, degli editori di siti e dei giornalisti online hanno subito una netta regressione.

RSF ha rilevato che "quattro paesi mettono in carcere i loro cittadini ogni qualvolta affrontano sul Web argomenti ritenuti "sovversivi" : la Cina (63 cyberdissidenti dietro le sbarre), il Vietnam (7), le Maldive (3), la Siria (2). La censura delle pubblicazioni online è in rapida espansione e le dittature stanno sviluppando delle tecnologie sempre più sofisticate per filtrare la Rete."

Per quanto riguarda l'Italia il dito dell'associazione si punta contro il decreto legislativo sulla protezione dei dati, che comporta un paragrafo sullo Spam - la posta elettronica non sollecitata - che, viene detto "potrebbe portare alla censura del Net. I giudici possono ormai chiedere a un fornitore di accesso a Internet (FAI) di bloccare i server con base all'estero quando sono responsabili dell'invio massiccio e ripetuto di Spam. Come per il filtraggio della Rete, queste misure possono avere pericolosi effetti secondari."

Infatti, sostiene l'associazione, "per un FAI è attualmente impossibile sapere se, bloccando un server di Spam, non si rischia di bloccare anche l'accesso a centinaia di pagine Web perfettamente inoffensive". L'associazione ritiene che questo testo sulla protezione dei dati dovesse essere abbinato ad "un codice di deontologia per prevenire eventuali violazioni delle libertà individuali, ma per il momento non è stato ancora elaborato".

Il rapporto non parla invece - per l'Italia - del nuovo decreto sul deposito del contenuto dei siti editoriali che, oltre ad essere incongruo, comportera' spese e fastidi per i gestori dei siti informativi, anche amatoriali, in un tentativo di classificazione gia' provato con le misure sull'editoria, che vorrebbero obbligare alla registrazione dei siti con contenuti editoriali, quindi tutti, eccetto gli e-commerce.

Reporters sans frontières ha anche attribuito, il premio Cyberlibertà 2004 a Huang Qi, il dissidente cinese in carcere da quattro anni per aver osato criticare sul suo sito Internet il governo del suo Paese. In sua assenza, il premio è stato consegnato al suo compatriota dissidente Zhang Lun.

Huang Qi, creatore del sito Internet www.tianwang.com, è stato accusato, nel gennaio 2001, di " sovversione" ed " istigazione al rovesciamento dei poteri dello Stato", in virtù degli articoli 103 e 105 del codice penale, e nel maggio 2003 e' stato condannato a cinque anni di carcere per aver lasciato pubblicare sul suo sito - ospitato negli Stati-Uniti dopo aver ricevuto la prima interdizione in Cina - alcuni articoli sul massacro di pazza Tienanmen del giugno 1989.

A febbraio 2003, alla prima udienza, Huang svenne in aula a causa delle durissime condizioni di detenzione: mostrava una cicatrice sulla fronte, aveva perso un dente a causa dei pestaggi in carcere e tracce di tortura, come confermato da un diplomatico europeo presente all'udienza. Il processo e' stato quindi celebrato a porte chiuse ad agosto.

Nel colloquio in carcere con la moglie il dissidente confermo' di essere stato regolarmente picchiato dalla polizia fin dai primi giorni della sua detenzione e di aver subito restrizioni inumane, oltre ad essere stato obbligato a cambiare cella tutti i mesi perché parlava troppo con gli altri detenuti di problemi di corruzione e di politica.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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sentenza di condanna
per danni da spamming

deposito siti internet
inutile e oneroso

la pubblicita' elettorale via e-mail ed SMS e' illegale

Lo speciale libera stampa