NOTIZIARIO del 26 dicembre 2004

 
     

Oil for foord : gioco di firme copre i responsabili
di red

Le prove ordinate dall'ONU riguardo allo scandalo di corruzione oli for food sono state seriamente compromesse da un elaborato sistema di firme di prestanome che coinvolgono Paesi di tutto il modo, per coprire i versamenti a favore di Saddam Hussein (forse 13).

Lo ha detto un investigatore di alto livello, l'avvocato penalista svizzero Mark Pieth, uno dei tre membri che guidano la ricerca delle prove nella commissione coordinata dall'ex presidente della US Federal Reserve Paul Volcker.

Alcune compagnie sarebbero coinvolte in questo centro di smistamento globale del petrolio i cui proventi sarebbero stati liquidati a Saddam o a esponenti di imprese e Paesi diversi, fra cui, sembra, Russia, Francia e Cina, ma la ricerca e' complicata da evidenti giochi finanziari.

Nonostante le difficolta', Pieth ha detto di essere fiducioso che gli investigatori possano trovare tracce utili per rintracciare i destinatari ultimi dei profitti illeciti.

Il programma Oil for food, in vigore dal 1996 al 2003, nato per alleggerire le sofferenze della popolazione irachena provata dall'embargo imposto dall'occidente a Saddam Hussein dopo l'invasione del Kuwait, aveva il costo di 60 milioni di dollari, di cui parte finita in tangenti.

Lo scandalo ha portato alla richiesta, da parte di alcuni giornali e parlamentari USA, delle dimissioni di Kofi Annan, ma gli Stati Europei prima, e il governo USA poi, sono intervenuti a confermare la fiducia al segretario generale delle Nazioni Unite, il quale comunque aveva fatto sapere che non si sarebbe dimesso.

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