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NOTIZIARIO del 27
agosto 2004
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Ordigno
bellico in plico alla redazione de La Repubblica Un ordigno e' giunto questa mattina alla redazione romana del quotidiano La Repubblica in un plico. Il dispositivo bellico non poteva provocare danni perche', secondo un primo esame degli artificieri, si tratterebbe di una mina antiuomo priva di innesco. Sul posto e' comunque giunta anche la Digos. L'ordigno, di fabbricazione italiana, e' di quelli di uso didattico, usato cioe' per addestramento, con del piombo al posto dell'esplosivo e dell'innesco. Lo scopo del gesto sembra dimostrativo, in quanto la mina era accompagnata da un foglio con una frase scritta al computer, senza rivendicazioni ma con un richiamo alla produzione di mine antiuomo nel mondo occidentale. Il problema delle mine e' molto serio in alcuni Stati mediorientali, nei quali guerre di anni hanno lasciato migliaia di mine seminate nei campi, dove esplodono quando calpestate - spesso da esseri umani, molti dei quali bambini - causando mutilazioni permanenti. Grazie ad un trattato antimine, molte nazioni dell'Asia centrale stanno procedendo alla progressiva distruzione degli ordigni contenuti dei depositi militari, ma quelle gia' disseminate sono molto difficili da individuare nel terreno e fra gli arbusti. I Paesi afflitti dal problema sono ben 26 nel mondo e nonostante l'adozione nel 1997 della Convenzione di Ottawa che vieta le mine anti-uomo, le mine e i residui esplosivi della guerra continuano a fare centinaia di vittime ogni anno. by www.osservatoriosullalegalita.org ___________ I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE
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