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NOTIZIARIO del 30
novembre 2004
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Giustizia
: Francia riduce i fondi , a rischio inchieste e processi Le Monde scrive oggi che, in Francia, le spese per la giustizia, finora dispensate a fondo perduto e a seconda delle necessita', saranno soggette a stanziamenti limitati il cui ammontare sara' fissato in anticipo. Una rivoluzione. I tribunali disporranno di un budget complessivo. Se nel corso dell'anno le spese lo supereranno, sara' necessario prendere il denaro altrove: dagli stanziamenti per l'amministrazione ordinaria, che gia' sono insufficienti. La questione finisce con l'incidere sulla liberta' d'azione dei magistrati: nel nuovo sistema sara' possibile preservarla? Un Presidente di Tribunale afferma: "Questa riforma potrebbe avere delle conseguenze sull'indipendenza dei magistrati" e aggiunge: "Si potrebbe pensare che in futuro sara' possibile dire ai giudici di non trattare certi casi perche' sarebbero troppo costosi". Renaud Chazal de Mauriac, primo presidente della Corte d'Appello di Parigi, a giugno, aveva dichiarato: "Cio' che ci rende inquieti e' il fatto di essere soggetti ad una esigenza tecnocratica. Non ci si puo' dire di modernizzare la ricerca delle fonti di prova e, allo stesso tempo, chiederci di sbrigarcela con un budget limitato". Il progresso scientifico ha effettivamente permesso l'acquisizione di elementi impensabili fino a vent'anni fa, ma il costo che ne deriva non e' certo indifferente e bisognerebbe tenerne conto nel momento di stanziare i fondi. Basti pensare alle spese per intercettazioni telefoniche e ambientali, o alle perizie sul DNA. In ottobre il congresso dei primi presidenti di Corte d'Appello ha trasmesso al Ministro della giustizia, Dominique Perben, un documento in cui si sottolinea che "le previste condizioni di gestione delle spese per la giustizia presentano un pericolo per il funzionamento della giurisdizione". Dall'entourage del guardasigilli arrivano rassicurazioni: "Non si vuole attentare alla liberta' dei giudici. Nessun governo accettera' di vedere la giustizia penale paralizzata da problemi finanziari". Replica Jean-Olivier Viout, Procuratore Generale della Corte d'Appello di Lione, che si augura lo stanziamento di un budget "molto sostanzioso": "Sarebbe impensabile differire una perizia in una causa di famiglia, o dover aspettare il bilancio dell'anno successivo, per verificare l'alibi di una persona sottoposta a misure di custodia cautelare". Speciale Giustizia, con il libro bianco sui problemi della giustizia in Italia
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L'Economist sulla giustizia in Italia I veri problemi della giustizia in Italia
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