NOTIZIARIO del 28
ottobre 2004
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Guantanamo
: quattro britannici fanno causa a Donald Rumsfeld Quattro cittadini britannici che furono detenuti per oltre due anni nel carcere americano di Guantanamo hanno intentato causa civile contro il governo degli Stati Uniti, accusandolo di torture ed altre violazioni dei diritti umani Nella prima azione di questo tipo, Shafiq Rasul, Asif Iqbal, Rhuhal Ahmed e Jamal al-Harith hanno chiesto 10 milioni di dollari ciascuno. La richiesta e' stata depositata presso la corte di Washington DC. Fra i nomi citati, il segretario della difesa USA Donald Rumsfeld, il generale Richard Myers e l'ex capo della prigione, maggiore generale Geoffrey Miller. Dopo che Miller prese il comando del carcere, furono infatti introdotte nuove pratiche, come la rasatura delle barbe, musica a tutto volume, il blocco dei detenuti nudi in posizioni sfibranti. In un documento di 115 pagine che era stato presentato al Senato degli Stati Uniti in agosto, tre dei quattro britannici dissero di essere stati sottoposti ad abuso, tortura ed umiliazione sessuale durante la loro detenzione. I tre descrivevano gli abusi e l'iniezione forzata di droghe. Il loro avvocato dichiaro' alla BBC che "il resoconto che hanno fatto della loro detenzione dall'inizio alla fine e' una dimostrazione di brutalita' sistematiche, un tentativo continuo di ottenere confessioni coercitive" in violazione delle convenzioni internazionali sui prigionieri. Il fascicolo dei tre e' anche allo studio del ministero della difesa del Regno Unito. Le autorita' degli Stati Uniti detengono attualmente altri quattro cittadini britannici. Sono recentissime le prese di posizione e le denunce di Human Right Watch e Amnesty International sui detenuti di Guantanamo e sul trattamento che essi hanno dovuto subire e che forse subiscono ancora, senza che lo si sappia. E cio' perche' il diritto ad incontrare i propri avvocati e' stato riconosciuto ai detenuti solo pochi giorni fa, mentre l'apposita commissione delle ONG per i diritti umani ha denunciato le difficolta' frapposte alla visita della prigione ed all'incontro con i prigionieri. Difficolta' che aumentano anche il senso di abbandono da parte dei detenuti: i tre Britannici nel documento consegnato al'assemblea USA affermavano che era stato detto loro "il mondo non sa che siete qui. Vi potremmo uccidere e nessuno saprebbe".
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