NOTIZIARIO del 21 ottobre 2004

 
     

Torture : Abu Ghraib , soldato confessa e rispunta la CIA
di Rico Guillermo

Un soldato degli Stati Uniti al centro dello scandalo avvenuto nella prigione di Abu Ghraib ad opera dei militari degli Stati Uniti si e' dichiarato colpevole di vari addebiti riguardanti abusi e torture, ma durante l'udienza sono emersi anche coinvolgimanti della CIA e di altre intelligence USA.

Il sergente Ivan "Chip" Frederick, tuttavia, non ha ammesso tutte le cinque accuse contro di lui durante la prima seduta della corte mariziale tenutasi all'aeroporto internazionale di Baghdad. Egli ha invece offerto un raro spaccato di quanto avveniva presso il centro di detenzione le cui immagini di soldati ghignanti e prigionieri nudi hanno generato indignazione in tutto il mondo.

L'entita' degli abusi e' diventata ancor piu' evidente quando uno dei testimoni, ex prigionierio, ha raccontato di essere stato colpito ed umiliato al punto di desiderare la morte. Riferendosi alla fotografia di una piramide di sette detenuti - una delle immagini piu' famose di Abu Ghraib - Frederick, ha detto che si rattava di sospetti criminali che erano stati incappucciati con le mani legate: "li abbiamo gettati in un mucchio" ha detto al giudice.

Nel racconto egli ha chiamato in causa un altro accusato, il sergente Javal Davis, in calendario anch'egli in tribunale per questa questa settimana, dicendo che questi aveva saltato sulla piramide di uomini. Frederick ha ammesso cche avrebbe potuto fermare l'abuso ma non l'ha fatto. Invece, il poliziotto militare era rimasto li', mentre i detenuti erano stati messi a nudo ed abusati.

Lo stesso soldato ha ammesso di aver bucato il petto ad uno di essi, essendo inferocito dalla notizia che costui sarebbe stato istigatore di rivolte ed avrebbe colpito un soldato donna al viso con una pietra. L'uomo e' crollato ed e' arrivato un medico con un inalatore, ma le violenze non sono cessate.

I prigionieri nudi sono stati allineati ancora contro una parete con i sacchetti sulla testa: "ho detto ad uno di loro di masturbarsi" ha detto Frederick detto, aggiungendo che altri soldati coinvolti nello scandalo, compresa Lynndie England ed il caporale Charles Graner, erano presenti e guardavano riprendendo immagini. Frederick ha ammesso di aver pensato che le sue azioni siano state indecenti ed immorali. Il colonnello James Pohl, presidente del tribunale, gli ha chiesto perche' lo ha fatto, ed il soldato ha risposto: "per umiliarlo...".

In una sequenza emozionante, il prigioniero che era stato umiliato e torturato da Frederick ha descritto le scene di terrore e sofferenza in prigione. "Ho desiderato uccidermi" ha confessato, poggiando il capo sul banco dei testimoni, incapace continuare con la sua storia per un istante.

L'Iracheno, di cui l'identita' non e' stata resa nota per i motivi di sicurezza, ha descritto come dopo l'abuso, i sette prigionieri sono stati portati alle loro celle, che sono state sommerse da acqua ed e' stato detto loro di dormire la' - nudi tranne che per i sacchetti sulle loro teste. Ha detto come hanno messo un prigioniero su una scatola, fissando dei fili elettrici per fargli prendere la scossa in caso fosse caduto, e gli erano state scattate delle fotografie.

Frederick ha detto che le immagini venivano scattate per ricordo, non come parte dell'interrogatorio. Testimoniando davanti alla corte marziale, il capitano Donald Reese, un comandante della polizia militare ad Abu Ghraib, ha detto invece che la CIA e' stata coinvolta negli abusi sui prigionieri.

Ha detto i funzionari civili dell'agenzia USA "OGA" - l'altro ente governativo riservato della CIA - interrogavano i detenuti Iacheni di notte, quando il controllo alla prigione era basso. Uno dei metodi era privare del sonno i prigionieri, ed uno di essi in conseguenza ha sofferto di attacchi di panico. HA inoltre affermato che la CIA entrava a qualsiasi ora del giorno e della notte attraverso la posrta posteriore.

Ha accennato a personale CIA, FBI, dei servizi segreti e della polizia militare. "C'era una gran confusione", ha detto, "a volte portavano vestiti civili, in altre uniformi militari". Reese ha detto che aveva visto i detenuti nudi nella prigione appena giuntovi in ottobre. Richiesto dal giudice se avesso chiesto cosa stesse accadendo, ha risposto di essersi detto "che fossero le azioni della Comunita' del servizio segreto e che era una pratica accettata".

Il reo confesso Ivan "Chip" Frederick e' stato condannato ad otto anni di reclusione.

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